Sergio Mattarella

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Sinodo valdese. Mattarella: "Tutte le religioni combattano l'integralismo"

Il messaggio del presidente della Repubblica per l’evento che si è aperto oggi a Torre Pellice

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Parla di “grandi mutamenti” e di “passaggi epocali”, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo “caloroso saluto” al Sinodo delle chiese metodiste e valdesi che si svolge, da oggi al 26 agosto, a Torre Pellice, in provincia di Torino. In un telegramma indirizzato al moderatore della Tavola valdese, il pastore Eugenio Bernardini, il capo dello Stato riflette sui “grandi mutamenti in atto che ci pongono di fronte a passaggi epocali, ai quali le stesse fedi religiose sono chiamate a corrispondere”.
“Le riflessioni e il confronto che vi impegneranno in questi giorni saranno importanti non solo per la vita delle vostre chiese, ma per l’intera società della quale siete parte e al cui sviluppo contribuite con l’originalità delle vostre idee, con la passione della vostra diaconia, con le preziose reti di solidarietà che avete il merito di mettere insieme”, si legge nella missiva del presidente.
Richiamando il ruolo che le stesse fedi religiose ricoprono in questo particolare frangente, Mattarella sottolinea che “ogni dialogo contiene robusti valori civili, e questo vale per il percorso in atto tra le comunità cristiane del paese, che può contribuire alla coesione sociale, aumentando il rispetto e la comprensione reciproci”.
“Tutte le religioni – prosegue il presidente della Repubblica – sono chiamate a una sfida ancora più alta e decisiva. Dinanzi alle minacce dell’integralismo, alla scia di morte prodotta dal terrorismo e dalla fanatica invocazione di guerre di religione, è più che mai prezioso un grande e comune impegno a favore dell’uomo, per riaffermare la dignità e i diritti fondamentali, a partire dal rispetto e dall’integrità di ogni persona”.
In conclusione, il garante della Costituzione afferma che “la pretesa di strumentalizzare la religione come leva di odio e di violenza va contrastata con la massima forza”; i cittadini credenti – aggiunge – “sono interpellati per primi ad essere parte attiva di questo processo. Il destino e il ruolo stesso dell’Europa nel mondo dipenderanno molto dal modo con il quale saremo capaci di far convivere libertà religiosa, tutela dei diritti, giustizia sociale, dialogo tra le culture, costruzione incessante delle vie della cooperazione e della pace”.

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ZENIT Staff

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