Forum delle religioni di Milano

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Bruxelles. La condanna del Forum delle Religioni: "Noi musulmani vittime due volte"

L’intervento del card. Scola in occasione del decennale della fondazione: “L’anniversario di oggi ci dice che le fedi hanno il compito di dire che Dio è tra noi. Dalla confusione nessuna verità”

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“Penso che facendoci riunire oggi, in questa giornata segnata da una altra ulteriore tragedia, avvenuta questa volta a Bruxelles, la Provvidenza abbia voluto dirci che le fedi hanno un compito straordinario: affermare che Dio è in mezzo a noi e che dalla confusione non può venire né verità e né bellezza”. Lo ha detto ieri pomeriggio l’arcivescovo di Milano, il cardinale Angelo Scola, ai rappresentanti del Forum delle religioni di Milano, riunitisi in arcivescovado per festeggiare il decennale della fondazione.
Composto dalle diverse comunità religiose presenti nel capoluogo lombardo (ebrei, buddisti, cristiani, musulmani, induisti, il Forum nacque il 21 marzo del 2006. Da allora promuove con iniziative comuni la cultura del dialogo, della solidarietà e della pace, favorisce il confronto sulle tematiche di comune interesse in rapporto alla società civile, promuove la libertà di culto, di religione e di fede. Ma in una giornata come quella di ieri, i discorsi commemorativi sono stati sopraffatti dall’attualità.
Già in mattinata il cardinale aveva espresso il suo “dolore e sgomento” per la notizia dei “terribili” attentati. “La nostra vicinanza profonda va alle vittime e ai loro famigliari, insieme alla viva solidarietà al popolo belga e a tutta l’Europa di cui Bruxelles è simbolicamente espressione” ha detto il cardinale, spiegando che “lo sgomento è dovuto al ripetersi di questi orrendi e barbarici episodi che ci documentano l’impossibilità di un ‘rischio zero’ a proposito del terrorismo”.
Scola ha esortato ad “essere solidali con il lavoro e lo sforzo di tutte le Istituzioni e degli uomini delle Forze dell’ordine per l’impegno che stanno profondendo per dare sicurezza a noi tutti”. Tuttavia, ha aggiunto, l’orribile attentato “ci costringe a prendere atto della grande fatica che l’Europa sta facendo: essa domanda unità tra tutti i popoli che la compongono e un impegno educativo. Un lavoro, questo, che ci riguarda tutti, ragazzi, giovani ed adulti affinché il nostro continente ritrovi il senso, il significato e la direzione di un cammino comune”.
Dure parole di condanna all’attacco terroristico nella capitale belga sono state espresse durante il Forum anche dalle diverse personalità intervenute. Mohsen Mouelhi, della comunità sufi di Milano ha detto: “È questo un momento molto difficile anche per noi musulmani perché ci sentiamo colpevoli per quello che fanno altri invece che sentirci due volte vittime. Il dialogo è difficile, è sempre un punto di partenza non di arrivo”.
Ali Faeznia della comunità sciita ha sottolineato che “il mondo si libererà dal terrorismo quando tornerà a Dio, il terrorismo non ha il profumo né dell’uomo né del vero Dio, noi siamo i seguaci del Profeta della Clemenza che non disturba nemmeno una formica, tantomeno può arrecare danno all’uomo. Chi compie attentati fa una cattiva propaganda all’Islam”.
Muhammad Danova dell’Associazione islamica ha espresso a nome della sua comunità “solidarietà per i parenti e i familiari delle vittime di oggi e degli altri attentati in Europa, in Turchia e in Africa” e ha ribadito che “nessuna religione può fare del male» e ha riconosciuto che «occorre fare ancora molto di più per il dialogo”. Rav David Sciunnak, a nome della comunità ebraica, ha detto che “l’incontro di oggi a Milano è segno della Provvidenza e viene a bilanciare quello che accaduto oggi”. Che il forum delle religioni “possa essere il primo passo per trovare insieme soluzioni di pace e di gioia” si è augurato il lama Gangchen.
Al termine dell’incontro, prima di posare per una foto di gruppo, i vari rappresentanti delle religioni presenti a Milano hanno omaggiato il cardinale con qualche dono.
 

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ZENIT Staff

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