Lettura
I Magi, dopo aver adorato il Bambino avvolto in fasce e offerto in dono oro, incenso e mirra, sono partiti e, senza passare da Erode che aspetta informazioni riguardo a quel Bambino, fanno ritorno nelle loro terre. Anche per Giuseppe e Maria cambia lo scenario. C’è un pericolo da cui fuggire: Erode cerca il bambino per ucciderlo. Giuseppe, avvisato in sogno da un angelo del Signore, nella notte si alza e si mette anche lui in viaggio, verso l’Egitto, assieme a Maria e al Bambino. Venutolo a sapere, il terrore di Erode di essere scalzato come re si trasforma in una strage per i bambini che si trovano a essere nati nello stesso tempo e nello stesso luogo del Bambino.
Meditazione
Ogni “nascere” mette in crisi. È il cambiamento che ci viene incontro per farci arrivare a una vita piena. Gli avvenimenti imprevisti, incomprensibili, hanno la forza di far emergere i sentimenti che abitano il nostro cuore, anche se a volte non sono così edificanti. Sono, quelli, eventi che spesso mettiamo a tacere, che combattiamo perché non corrispondono ai nostri desideri, che ci mettono in crisi e che non sappiamo cogliere come occasione per cambiare. La nascita del Bambino fa emergere ciò che c’è nel cuore dell’uomo. Giuseppe ha la capacità di essere pronto a muoversi; compie la volontà di Dio senza cadere nell’affanno: non si agita per gli imprevisti. Anche se non comprende il disegno di Dio nel dettaglio, si fida del suo messaggero che gli parla in sogno, nella notte, quando tutto è ancora celato nel buio, quando le forze vengono meno per le fatiche del giorno, Giuseppe accoglie, senza titubanza, un comando di Dio. Quasi a fare da contraltare, dietro le quinte, c’è un altro uomo che mette in atto non il piano di Dio, ma i suoi “piani”: Erode, ostinato nel suo proposito di uccidere, è mosso dalla paura e dall’egoismo, difende se stesso e i suoi diritti: non sono queste le condizioni per compiere la volontà di Dio; diversamente da Giuseppe, che difende la vita innocente, egli provoca la morte di tanti innocenti. Da una parte, c’è Giuseppe con il suo completo affidarsi a Dio, dall’altra, Erode che, con la sua furia cieca, l’ira che avvampa all’improvviso, non accetta che questo Bambino sia ormai nato e uccide. Quante volte ci scagliamo contro qualcosa che in realtà non è pericoloso?
Preghiera
«Alzo gli occhi verso i monti: da dove mi verrà l’aiuto? Il mio aiuto viene dal Signore […]. Non si addormenta, non prende sonno, il custode d’Israele. Il Signore è il tuo custode, il Signore è come ombra che ti copre, e sta alla tua destra. Il Signore veglierà su di te, quando esci e quando entri, da ora e per sempre» (dal Salmo 120).
Agire
Dedicherò un pomeriggio a settimana, oppure ogni quindici giorni, ai bambini che si trovano negli orfanatrofi, negli ospedali, in parrocchia, organizzando per loro momenti ricreativi.
Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it