Catholic Cathedral of Immaculate Conception - Moscow

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Mosca. Aperta per la prima volta la Porta Santa alla cattedrale cattolica

La cerimonia officiata dall’arcivescovo Paolo Pezzi. In programma per il 2016 un pellegrinaggio interdiocesano dalla Russia a Roma

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Per la prima volta nella storia anche a Mosca, come nelle altre città del mondo, è stata aperta una Porta Santa in occasione dell’inizio del Giubileo straordinario della Misericordia, indetta da Papa Francesco. La cerimonia alla Cattedrale dell’Immacolata Concezione è stata officiata dall’arcivescovo della Madre di Dio, mons. Paolo Pezzi, lo scorso 13 dicembre.

Già nel suo messaggio per l’Anno Santo – ricorda AsiaNews – mons. Pezzi aveva inviato “ogni cristiano”, laici e clero, a scoprire il ministero della carità e praticarlo ogni giorno con regolarità, scegliendo di rivolgersi a ciò che abbiamo prima di tutto più vicino: una famiglia bisognosa, un ospedale, un orfanotrofio. Nella sua omelia nel giorno dell’apertura della Porta Santa a Mosca, l’arcivescovo si è soffermato sulla misericordia di Dio Padre che attraverso Gesù “tutta la vita cerca l’Uomo”.

“Come tutti ho vissuto e vivo questa esperienza di misericordia grazie a coloro che mi amano e mi accettano”, ha detto il presule, sottolineando che “nella vita non c’è niente di più bello e prezioso di un’altra persona che è felice di vederti semplicemente così, senza alcun motivo particolare, perché l’unico motivo sei tu stesso. Solo tu”.

L’apertura dell’Anno Santo avviene nel periodo di Avvento, “un tempo di attesa, di profonda nostalgia per Cristo. E col fatto che Dio è carità, noi scopriamo che non solo abbiamo nostalgia di Lui, ma che anche Lui ha nostalgia di noi”. “Questo è il punto: colui che ci manca è Dio. Quello di cui sentiamo la mancanza. Anche noi possiamo placare la sete di Dio, tornando a casa, rispondendo alla Sua chiamata eterna”, ha spiegato mons. Pezzi portando come esempio la parabola del figliol prodigo. “La misericordia – ha aggiunto – è questa agitazione nel cuore di Dio. Non c’è nulla che possa attrarre l’uomo come la manifestazione di questo amore disinteressato, che interferisce nella sua vita”.

“Non c’è ragione più convincente per tornare a casa del padre che non il presentimento o il ricordo di questo amore incondizionato. Noi amiamo anche se non lo meritiamo e possiamo ritenere che sia nell’ordine delle cose, ma in realtà è un fatto straordinario”. “Se una persona riconosce questo amore misericordioso e disinteressato – ha concluso mons. Pezzi – se riconoscere l’instancabile iniziativa di Dio, allora avviene il miracolo: l’uomo accetta se stesso e si dà nelle mani di questo amore che lo trasforma”.

Nel 2016, è previsto un pellegrinaggio interdiocesano a Roma di tutte e quattro le diocesi russe e due pellegrinaggi dalla diocesi della Madre di Dio a Mosca.  

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ZENIT Staff

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