Road to Hope

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Noi “cartelli stradali” sulla via della Misericordia

Maria Immacolata, dispensatrice di misericordia, è la vera madre spirituale di tutti gli uomini e tutti gli uomini sono veri figli spirituali suoi

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Si diventa cristiani di vera pace, se lo stile di vita praticato saprà accogliere dentro di ognuno la verità del Signore, che mette al centro dell’agire quotidiano la generosità del cuore. La misericordia va sempre mostrata a chi non la conosce, al di là delle opere caritatevoli che si è in grado di compiere, specie in questo anno ad essa dedicato da Papa Francesco. Dobbiamo di fatto trasformarci in stabili “cartelli stradali”, in grado di indicare a chi è disperato, stanco, afflitto, la strada che abbiamo avuto l’opportunità di conoscere e che conduce al Signore. Non bisogna mai nascondere tutto ciò che di bello si è potuto incontrare, se dovesse servire a salvare una qualsiasi persona. Un impegno cristiano costante che non vale solo in campo ideale, ma soprattutto nelle cose tangibili di ogni giorno, pur se piccole, ma comunque indispensabili per la serenità soggettiva e sociale del bisognoso. “Colui che si disseta allacqua di unoasi in pieno deserto e incontra dei carovanieri assetati lungo il suo viaggio, senza indicare loro la direzione per il ristoro, è manifestamente nemico della misericordia, ricorda il mio maestro spirituale. Una ostilità questa, cosciente o meno, che si riversa anche nei confronti della Madre del mondo, Maria Immacolata, modello esistenziale di misericordia e sua grande dispensatrice. Suo figlio Gesù prima di morire l’ha eletta titolare della “casa della terra e del cielo”. Chiunque si riconosca figlio suo potrà accedervi per chiedere conforto nel corpo e nell’anima. Si legge in Giovanni: Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé”. Maria diventa così la vera madre spirituale di tutti gli uomini, e tutti gli uomini sono veri figli spirituali di Maria.

La misericordia di Dio è perciò affidata agli uomini e quindi noi tutti siamo strumenti della misericordia del Padre. Strumenti non solo per donarla, perché limitata è quella che noi possiamo offrire al prossimo, ma per farla conoscere e rendere luminosa la vita altrui. Il vangelo recita che la fama di Gesù cresceva ovunque di giorno in giorno e migliaia di persone si presentavano per chiedergli di guarire. Lo stesso lebbroso mandato da Cristo, anche se avvertito di non dire nulla della sua guarigione, andò per le strade a gridare la sua meraviglia e a proferire ad ognuno di andare da Cristo per essere risanati nel corpo e nello spirito. I cristiani di oggi siamo annunciatori della misericordia del Signore? Dovremmo metterci una mano sulla coscienza, perché spesso purtroppo non siamo propensi a fare di tutto per rendere visibile, specie a chi non la conosce, la compassione che viene dal cielo. Né tantomeno siamo predisposti ad indicare l’Immacolata, madre di Gesù, come nostra liberatrice da ogni afflizione. Tarocchiamo così la nostra vita e quella degli altri e priviamo dalla salvezza chi potrebbe convertirsi. La conoscenza della misericordia di Dio è perciò la cosa più grande che possa interessare l’uomo, al là del suo censo o appartenenza. Incontrarla nella fede più grande libera da ogni problema. Proprio in questi giorni, durante una catechesi, ci è stato reso noto un trascorso episodio. Una signora si era presentata da un sacerdote per manifestare la sua sofferenza e quella del marito. Nonostante una serie di cure mediche la coppia era da lungo tempo rimasta nell’impossibilità di avere un figlio. Da quel confessore, che esercitava il suo ministero durante tutta una mattina, arrivavano di solito numerose persone per riconoscere i propri peccati e confidare ogni speranza. Il religioso, dopo aver ascoltato la donna con l’amore e l’attenzione di sempre, la invitò a recarsi presso l’altare in fondo alla chiesa, dove era sistemata una statua della Madonna.

Le raccomandò di avere una grande fede e di chiedere a Maria, nella preghiera, la grazia di poter avere un figlio. La salutò infine dicendole che la Vergine è Madre di misericordia e che di sicuro l’avrebbe saputa ascoltare e aiutare. Il confessore si è reso in quel momento strumento di misericordia, indicando una strada a lui nota e che da quel momento poteva essere percorsa anche da quella donna in pena. Nessuno sa cosa successe nel cuore di quest’ultima davanti all’altare dove si era inginocchiata. La cosa certa è che dopo un anno la stessa si ripresentò per raccontare della sua gravidanza andata a buon fine. Il sacerdote in questo caso non ha operato alcun tipo di miracolo, ma di sicuro aveva indicato ad un’anima sofferente una via di misericordia. Ognuno di noi comunque in ogni istante della sua vita può aiutare l’altro con una parola del cuore. Lo può fare spingendolo a trovare una strada mai conosciuta o perduta, ma anche a riprendersi la speranza e la fiducia che accompagnano di solito chi perde la voglia di vivere o di superare le tante difficoltà quotidiane. Stupendo l’esempio nella Bibbia di Nàaman, capo dell’esercito del re di Aram. Fu proprio una sua giovane schiava, al servizio della moglie, ad indicargli la giusta strada per guarire dalla lebbra che da anni lo tormentava. In Samaria, al cospetto del profeta Eliseo, dopo una seria di alterne circostanze, l’uomo riacquistò la sua salute corporale. Pur se schiava, l’adolescente non nascose al padrone la via di salvezza che era di sua conoscenza. Questa è la strada da seguire, perché “l’Anno della Misericordia” porti frutti buoni e sia la porta d’accesso ad un tempo di fratellanza e di pace tra tutti gli uomini. Essere noi, ogni giorno, cartelli stradali sulla via di Maria Immacolata, Madre della Misericordia.

Chi volesse contattare lautore può scrivere al seguente indirizzo email: egidiochiarella@gmail.com. Sito personale:www.egidiochiarella.it. Per seguire la sua rubrica su Tele Padre Pio:  https://www.facebook.com/troppaterraepococielo

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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