Daily meditation on the Gospel

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La “santa inquietudine di Cristo”

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 9,35-10,1.6-8

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Lettura

Il Vangelo ci presenta un Gesù dinamico e commovente nel suo intento di portare la salvezza a tutti. Egli prova compassione per le folle abbandonate dai loro pastori, ha a cuore tutti gli uomini e tutto l’uomo: non annuncia, infatti, solo alle menti e ai cuori, ma guarisce i corpi, liberando ogni aspetto dell’esistenza umana dai fermenti di male che vorrebbero renderla mediocre. A questo scopo tende tutta la sua missione, e allo stesso fine è volta l’esperienza di ogni discepolo: dire gratuitamente e con la vita l’amore che gratuitamente si è ricevuto.

Meditazione

L’espressione «santa inquietudine di Cristo», pronunciata da Benedetto XVI nel 2005 in occasione della Santa Messa d’inizio del suo ministero petrino, sembra inquadrare perfettamente anche l’atteggiamento che Gesù assume oggi, in questo brano evangelico. Lo vediamo percorrere città e villaggi senza tregua, lo vediamo insegnare, consolare, guarire ogni sorta di infermità. C’è una sollecitudine che lo abita, che lo muove a spendersi senza riserve, perché sia manifesto a tutti il desiderio del Padre: liberare l’uomo da ogni miseria. Questa è l’unica preoccupazione di Gesù, l’unico motivo della sua inquietudine: che un uomo possa giungere alla fine della propria esistenza terrena senza aver mai ascoltato e creduto alla voce del Padre che gli dichiara il suo amore. Gesù non può tollerare che la tua vita inaridisca, che il tuo desiderio di essere amato rimanga insoddisfatto; non può arrendersi mentre ti vede accontentarti di riempimenti momentanei e menzogneri, che non fanno altro che accrescere la tua sete. Egli è inquieto, non può darsi pace, perché sa che non vi sarà pace in te finché il tuo cuore non imparerà a riposare nel suo. È necessario che la sua compassione ti raggiunga, che la sua passione ti convinca della bellezza della tua vita, una vita già amata e benedetta, destinata a cose grandi, alla più grande: l’annuncio dell’amore del Padre che salva e riscatta ogni miseria. Gesù desidera per te la stessa missione che ha riservato per sé: salvare il mondo, direbbe Sartre, dalla “nausea” del vivere, dalla mediocrità di un’esistenza stanca di andare errando senza un obiettivo, privata dell’oggetto del suo desiderio.

Preghiera

«Il Signore è il mio pastore: non manco di nulla. Su pascoli erbosi mi fa riposare, ad acque tranquille mi conduce. Rinfranca l’anima mia, mi guida per il giusto cammino a motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicurezza» (Salmo 23,1-2.4).

Agire

Chi ha sperimentato la sovrabbondanza dell’amore di Cristo non può tenerla per sé. Considererò quali sono le situazioni in cui mi è richiesto un amore senza ritorno, e proverò oggi a coglierne una, compiendo un gesto di amore gratuito nei confronti di qualcuno.

Meditazione del giorno a cura delle Monache Agostiniane – Comunità dei Quattro Santi Coronati di Roma, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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