Mons. Rino Fisichella during presentation of the Jubileo of Mercy

ZENIT

Giubileo: "Uno spettacolo di Porte che si aprono". Senza paura di attentati e ruberie

Mons. Fisichella illustra le tappe e gli aspetti fondamentali dell’Anno Santo che si apre l’8 dicembre, tra novità storiche, servizi per pellegrini e lavori del Comune di Roma rimasti un po’ indietro… 

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La misericordia è nell’aria a Roma, la Città Eterna dove tra pochi giorni avrà inizio il Giubileo straordinario con la cerimonia “semplice, ma ricca di significato” dell’apertura della Porta Santa, l’8 dicembre. Mentre le luci del Cupolone si spengono e riaccendono ogni sera per le prove dello spettacolo Fiat lux: Illuminating Our Common Home (proiezione di immagini di alcuni grandi fotografi del mondo su misericordia, umanità e cambiamenti climatici), che si terrà la sera dell’8, dopo l’omaggio del Papa all’Immacolata in piazza di Spagna, si può dire che sia ormai tutto pronto per il grande e attesissimo evento.

O meglio, quasi tutto. Lo ha spiegato mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione, dicastero responsabile dell’Anno Santo, nel briefing di oggi con i giornalisti in cui ne ha elencato le tappe fondamentali e illustrato alcuni aspetti pratici dell’organizzazione. 

Ad esempio alcuni lavori nella città di Roma, come quelli per l’illuminazione e i marciapiedi di via della Conciliazione, sono iniziati in questi giorni; altri non si riusciranno a concludere prima della fine di gennaio. “Nella prima riunione tra Vaticano e Campidoglio in vista del Giubileo della misericordia, quando sindaco era ancora Ignazio Marino si era partiti con 131 opere. Siamo arrivati a 31, e di fatto sono alcuni marciapiedi che vengono sistemati…”, ha spiegato Fisichella. 

Bisogna però tener conto di due dimensioni: “Ciò di cui noi abbiamo chiesto per il Giubileo, e ciò di cui Roma ha bisogno e per cui il Giubileo rappresentava una opportunità”. Da parte del Vaticano c’era cioè la richiesta di facilitare il passaggio dei pellegrini attraverso il collegamento con marciapiedi “un po’ più grandi e protetti” da San Giovanni dei fiorentini, Santa Maria in Vallicella e San Salvatore Lauro verso Castel Sant’Angelo. Lavori, questi, che termineranno il 31 dicembre. 

“È ovvio – ha osservato l’arcivescovo – che questi quattro mesi in cui si era programmato un certo tipo di lavoro sono passati invano per l’incertezza della amministrazione e ora il commissario straordinario (Francesco Paolo Tronca, ndr) deve recuperare a marce forzate il tempo perduto. La nostra fortuna è che tolto il periodo natalizio, il mese di gennaio, sono anche dei mesi abbastanza tranquilli per la città e quindi non ci saranno particolari disagi”. 

Tra le diverse problematiche legate a Roma, anche l’allarme sicurezza per il rischio attentati. Ma su questo Fisichella è rassicurante, e minimizza: “Abbiamo tutti i motivi di pensare che c’è garanzia totale nei confronti di tutti i pellegrini che verranno a Roma, ma ovviamente è necessaria la debita vigilanza”. Come è necessaria in ogni parte del mondo: “Anche negli Stati Uniti apriranno la porta santa e anche negli Stati Uniti sono sicuro che ci saranno le debite tutele. Non vedo perché si debba drammatizzare oltre misura il fatto di Roma. Da quello che posso vedere e verificare, i pellegrini continuano iscriversi, i volontari continuano a iscriversi e questo per noi è il segno più evidente dello spirito che anima chi vuole celebrare il Giubileo qui a Roma”. 

E qual è questo spirito? “Quello che il Papa ha immesso nella Bolla Misericordiae Vultus”, ha evidenziato l’arcivescovo, “uno spirito di conversione, per essere capaci di mettere al centro l’essenziale del Vangelo e diventare strumenti di misericordia”.

Non tutti, però, hanno ben chiaro questo aspetto. Purtroppo “ci sono anche persone che sono furbe e non pensano alla dimensione spirituale ma vedono nel Giubileo una fonte di guadagno, non lecita e non consentita”. “È ovvio che abbiamo motivo di insistere su questo aspetto perché tutto sia sviluppato nella legalità”, ha rimarcato Fisichella, invitando i pellegrini “a essere vigilanti per la loro sicurezza”, non solo per “la paura dell’Isis”, ma anche per chi “attenta alla persona con una ruberia”. 

Sarebbe comunque riduttivo guardare al Giubileo soffermandosi solo su Roma e le sue problematiche. L’Anno Santo straordinario tanto voluto da Francesco sarà infatti un evento mondiale che, sì, avrà il fulcro nella Capitale, ma che coinvolgerà le diocesi del mondo, che hanno annunciato l’apertura delle Porte Sante nelle proprie cattedrali: dallo Sri Lanka alla Nuova Zelanda, dall’India alla Corea del sud, dal Burundi al Libano e al Brasile. “Tutto il mondo sarà uno spettacolo di porte che si spalancano per dare l’annuncio della misericordia”, ha affermato il presule, ricordando peraltro l’intensa apertura dell’Anno giubilare da parte del Pontefice, domenica scorsa, nella cattedrale di Bangui.

Un evento mai accaduto nella storia dei Giubilei, come lo è anche il fatto che domenica 13 dicembre, per la prima volta, su desiderio di Francesco, saranno aperte le Porte Sante in tutte le cattedrali del mondo. Lo stesso giorno, il Pontefice aprirà la Porta di San Giovanni in Laterano con la celebrazione alle 9.30. Mentre il venerdì 18, aprirà simbolicamente la Porta della Misericordia all’Ostello “Don Luigi Di Liegro”, della Caritas di Roma in via Marsala, dove da 25 anni vengono accolte tutte le persone in grave disagio. 

Questo gesto – ha spiegato il presule – “sarà il primo con il quale il Papa darà inizio ai segni che un venerdì al mese intende offrire come espressione delle opere di misericordia”. Segni che “avranno un carattere di visite private da parte del Santo Padre, per mantenere il più possibile un rapporto personale di vicinanza e di solidarietà con le persone o le istituzioni visitate”. “Non c’è un mistero su questi segni – ha aggiunto il capo Dicastero -. Se il Papa vuole andare a trovare un ammalato a casa sua, lo farà”.

A tal proposito, mons. Fisichella ha ricordato l’iniziativa dei Missionari della Misericordia, ovvero i sacerdoti provenienti da tutto il mondo su indicazione dei propri Vescovi che, a partire dal Mercoledì delle Ceneri, “riceveranno il mandato da parte del Santo Padre di essere predicatori della misericordia e confessori ricolmi di misericordia”. Riceveranno, cioè, “la facoltà di perdonare i peccati riservati alla Sede Apostolica e saranno il segno della vicinanza e del perdono di Dio per tutti”. 

“Abbiamo chiuso l’iscrizione perché il numero dei sacerdoti ha già raggiunto oltre le 800 richieste”, ha annunciato il presule, precisando che i Missionari sono nominati esclusivamente dal Papa e ad ognuno di loro personalmente verrà data facoltà di perdonare i peccati riservati. Ovvero: la profanazione della Santa Eucarestia; l’assoluzione del ‘complice’ soprattuto contro il VI comandamento; l’ordinazione episcopale di un vescovo senza il mandato del Papa (“speriamo che questo non succeda!”); la violazione del sigillo sacramentale, ovvero un sacerdote che lascia trapelare quanto detto in confessione; e la violenza fisica contro il Romano Pontefice, che include anche “le parole che a volte sono delle pietre e dei sassi”.  

“Nessun vescovo nella propria diocesi può nominare questi missionari né tantomeno conferire facoltà che non possiedono”, ha ribadito Fisichella. “Quanti desiderano invitare i Missionari per una celebrazione, un ritiro o un evento particolare lo potranno fare accedendo all’elenco che sarà messo a disposizione dei vescovi”.  

Tra le altre novità elencate, l’attivazione, dal 1° dicembre scorso, del Centro di Accoglienza dei Pellegrini, dove ricevere informazioni sul programma, registrarsi per il percorso alla Porta Santa, ritirare i biglietti per le celebrazioni, ritirare il testimonium ovvero l’attestato della partecipazione al Giubileo. Di questo è incaricato solo il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione: “ogni altro attestato emesso da altre realtà non è da considerarsi autentico”.  

Da non dimenticare, inoltre, che l’Anno Santo della
Misericordia “è il primo dell’era di internet e dei social media”. A tal proposito, mons. Fisichella ha ricordato il sito ufficiale del Giubileo www.im.va che, tradotto in 7 lingue, “consentirà di poter seguire i grandi eventi che si svolgeranno a Roma anche a coloro che non potranno essere presenti fisicamente”. Insieme ad esso anche il Portale Vatimecum, attraverso il quale i pellegrini potranno avere servizi, inerenti a vitto e alloggio a Roma, a prezzi calmierati e molte altre informazioni.

Per garantire l’assistenza sanitaria dei pellegrini, nelle quattro basiliche papali è stato predisposto  poi un Pronto Soccorso e saranno impegnate anche le strutture della Sanità sotto la responsabilità della Regione Lazio. Diversi gli strumenti di comunicazione messi a punto anche per sordi e ciechi. 

Rispondendo infine ad una domanda di ZENIT, mons. Fisichella ha confermato che il Papa presiederà un sabato al mese una udienza generale in piazza San Pietro, in aggiunta a quelle del mercoledì. “Nel sito sono già presenti le date di questi sabati. Alcuni sono già pieni, si andrà già oltre piazza San Pietro. Si prevede la presenza di 70mila persone…”.

In generale quanti pellegrini si prevedono in questi 12 mesi dedicati alla Misericordia? “Non lo so e neppure mi interessa sapere – ha detto Fisichella -. Non posso dare un numero esatto perché uscendo da qui sarà già modificato. E’ difficile calcolare visto che siamo 1miliardo e 200mila persone del mondo e che tutti i cattolici del mondo celebreranno”. Un cosa però è certa: “Il nostro desiderio è accoglierli tutti e far vivere loro un’esperienza di fede”.  

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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