Rula Ghani

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Rula Ghani: “Nel nostro paese l’Isis è stato sconfitto”

Di origine libanese, la moglie del premier afghano si definisce “cristiana e musulmana” e ritiene che il principio della libertà religiosa sia “insito nell’Islam”

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Libanese trapiantata in Afghanistan, Rula Ghani si autodefinisce “cristiana e musulmana”. Nei primi anni ’70, all’università di Beirut ha conosciuto Ashraf Ghani, diventato suo marito nel 1975 e presidente dell’Afghanistan nel 2014.

In qualità di first lady, Rula è fiera della sua patria adottiva, dove ha sperimentato accoglienza ed apertura e dove è tornata nel 2002, dopo la deposizione del regime dei Talebani.

La Ghani ha portato la propria testimonianza oggi pomeriggio al Meeting di Rimini, sorprendendo il pubblico e la stampa quando ha affermato di pregare l’unico Dio dei cristiani e dei musulmani.

Incontrando i giornalisti, la first lady afghana ha rigettato il concetto di “terrorismo islamico”. A suo avviso quello dell’Isis e di altri gruppi estremisti è semplicemente “terrorismo” senza aggettivi, in cui vengono “deformati alcuni aspetti” della religione musulmana, per giustificare il compimento di “atti barbarici”.

Ha però osservato che l’Isis ha fallito nel tentativo di conquistare l’Afghanistan: “Erano convinti – ha detto Ghani – che sarebbe una passeggiata occupare il nostro paese e da lì, sconfinare in Tagikistan ed Uzbekistan”.

L’Isis ha però dovuto fare i conti con la fierezza del popolo afghano, “legato alle proprie tradizioni”, al punto di contrastare con successo l’avanzata del nemico.

Secondo la first lady afghana, il rischio di una “terza guerra mondiale” è reale, tuttavia, ha aggiunto, “spero non sia così, non ho però una soluzione”.

La Ghani ha comunque suggerito l’opportunità di un’azione che incoraggi i popoli mediorientali ad “insorgere” contro l’Isis. È inoltre necessario, a suo avviso, “comprendere le ragioni che spingono i giovani di quei paesi ad arruolarsi in quelle terribili fila”.

Da cristiana sposata ad un musulmano, la first lady afghana ritiene che la libertà religiosa sia “insita nell’Islam” e che su questo tema “i media semplificano molto”.

Ad un giornalista che l’aveva definita un “miracolo dell’Afghanistan”, in fatto di integrazione e tolleranza religiosa in quel paese, la Ghani ha replicato che la sua vicenda personale non è l’eccezione ma la normalità, poiché 40 anni fa, quando lei si trasferì e si sposò, a Kabul la libertà religiosa era effettivamente tutelata ed una certa modernità era piuttosto diffusa: l’uso del velo islamico per le donne era infatti sporadico.

Dal suo ritorno nel 2002 – anche dopo la cacciata dei Talebani – la situazione nel paese è cambiata e la mentalità fondamentalista ha preso piede, tuttavia la Ghani rimane convinta che la convivenza tra cristiani e musulmani sia e sarà possibile, poiché “il Dio è lo stesso; la preghiera è qualcosa di personale, quello che cambia sono i linguaggi con cui pronunciamo le nostre orazioni”.

Parlando delle sue attività umanitarie, la first lady ha detto: “Cerco di rendere un servizio al mio popolo, facendo del mio meglio per aiutarlo”. Il suo impegno è per i più deboli, in particolare per i bambini diseredati, in un paese dove “il 90% della popolazione è vulnerabile”.

Desiderosa di contribuire al miglioramento della condizione femminile in Afghanistan e, in generale, nel mondo musulmano, la Ghani ha dichiarato: “A dispetto delle apparenze, nel nostro paese le donne non sono deboli. Ogni giorno combattono una battaglia per sopravvivere, si prodigano per le loro famiglie e per i figli. Ogni tanto alzano la voce ma sanno sempre quando è bene tacere… In generale credo che meritino grande rispetto”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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