"Non abbandonate la Terra Santa! In 40 anni mai torto un capello a un pellegrino"

L’appello di mons. Liberio Andreatta, responsabile dell’Opera Romana Pellegrinaggi, da circa 40 anni impegnato nella pastorale dei Pellegrinaggi e del Turismo Religioso

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“Non abbandoniamo la Terra Santa”. Anche mons. Liberio Andreatta, responsabile dell’Opera Romana Pellegrinaggi e da circa 40 anni impegnato nella pastorale dei Pellegrinaggi e del Turismo Religioso, in particolar modo in Terra Santa, ha manifestato la sua totale adesione al pubblico appello di padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa. Se Pizzaballa si rivolgeva a diocesi, parrocchie, movimenti affinché siano loro protagonisti di iniziative in Terra Santa, Andreatta si rivolge invece a tutti i pellegrini, “uomini, donne, giovani di buona volontà, affinché abbiano il coraggio di essere testimoni di amore, di fede e di pace”.

“L’Opera Romana Pellegrinaggi continua con la massima sicurezza i pellegrinaggi in Terra Santa”, spiega poi. “I pellegrini tornano contenti e dichiarano che il pellegrinaggio si può svolgere nella massima serenità, senza problemi, paure e difficoltà. In questi 40 anni mai è stato torto un capello ad un pellegrino, che è da tutti accolto, rispettato e amato”.

La Terra Santa, aggiunge il responsabile dell’Orp, è “come un tavolino che si regge con tre gambe”, ovvero i tre popoli che la abitano: “il popolo israeliano, il popolo palestinese e il popolo dei pellegrini”. “Se manca una delle tre, cade!”. Per questo “se vogliamo veramente la pace per quella Terra, se l’amiamo come Terra dei nostri Padri, dove abbiamo le nostre radici ed origini, non possiamo e non dobbiamo lasciarla sola!”, rimarca, “la presenza dei pellegrini è la garanzia di pace, di prosperità e di futuro”. Quindi il motto: “La dove non ci riescono le teste della diplomazia, ci provano il cuore e le gambe dei pellegrini!”.

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ZENIT Staff

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