Start of the trial of the defrocked archbishop and former apostolic nuntius in the Dominican Republic

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Processo Wesołowski: imputato malato, rinvio dibattimento "a data da determinarsi"

L’ex nunzio polacco, reo di pedofilia e pedopornografia, a causa di un malore è stato ricoverato ieri in terapia intensiva. Su di lui pesano cinque capi di accusa, tra cui ricettazione e lesioni gravi

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Sei minuti di processo. L’imputato assente, perché ricoverato per un malore. Dibattimento rinviato a data da destinarsi. Si è aperto con un colpo di scena, oggi alle 9.32, presso il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, la prima udienza del processo penale a carico di Józef Wesołowski, l’ex nunzio polacco nella Repubblica Domenicana, ai domiciliari tra le mura leonine dal 22 settembre 2014, per il reato di detenzione di materiale pedopornografico e atti di pedofilia.

Il dibattimento è stato quindi sospeso e rinviato “a data da destinarsi”, ai sensi dell’art. 471 del Codice di procedura penale, su disposizione del collegio giudicante (interamente laico) presieduto dal prof. Giuseppe Della Torre, ex rettore Lumsa, a seguito della richiesta del Promotore di Giustizia, l’avvocato Gian Piero Milano.

L’ex arcivescovo ha avvertito un malore ieri pomeriggio e, dalla sua residenza nel Collegio dei Penitenzieri, è stato subito condotto in osservazione al Pronto soccorso vaticano. Da qui il medico di guardia, viste le condizioni, lo ha rinviato a una struttura specializzata a Roma, dove è stato presto ricoverato in terapia intensivo. Attualmente si trova sotto sorveglianza.

Il Tribunale ha preso atto dell’impedimento a comparire dell’imputato, dopo la deposizione agli atti della cartella clinica. L’avvocato difensore, Antonello Blasi, ha dichiarato di essere venuto a conoscenza del malore del suo assistito solo stamane e di prendere atto “con rammarico” della sua assenza, vista la disponibilità dell’ex vescovo ad essere presente in aula, “nonostante l’età e lo stato d’animo”. Il dibattimento si è quindi concluso alle 9.38, dopo soli sei minuti.

Durante l’udienza sono stati letti i capi di accusa a carico di Wesołowski. Cinque, secondo due diverse legislazioni: quella in base alle norme in vigore prima della riforma penale del 2013 e la precedente. All’ex presule vengono contestati reati commessi sia durante la sua permanenza a Roma dall’agosto 2013 sino al momento del suo arresto, il 22 settembre 2014, sia nel periodo trascorso nella Repubblica Dominicana, nei cinque anni (dal 24 gennaio 2008 al 21 agosto 2013) in cui ha ricoperto l’Ufficio di nunzio apostolico nel paese sudamericano e delegato apostolico a Porto Rico.

Primo capo d’accusa imputato a Wesołowski, ai sensi dell’articolo 11 della legge 11-7-2013, è di aver detenuto ed essersi procurato da siti internet immagini pedopornografiche, raffiguranti cioè minori di 18 anni coinvolti in attività sessuali esplicite, reali o simulate. Su questa accusa pesa l’aggravante della detenzione di ingente quantità di materiale.

Secondo: aver compiuto abusi sessuali su minori dai 13 ai 16 anni, in un caso in concorso con l’ex diacono Francisco Javier Occi Reyes, assistente e amico intimo dell’arcivescovo. In un’altra occasione uno degli abusi è stato commesso in un luogo esposto al pubblico. Il presule ha inoltre “corrotto, mediante atti di libidine”, adolescenti sempre a scopo sessuale.

Terzo: ricettazione. Wesołowski ha acquistato, ricevuto e nascosto o comunque detenuto materiale pedopornografico su due computer di cui aveva l’uso, e dunque cose provenienti da un delitto. Quarto: lesioni gravi, ovvero aver provocato un perturbamento nelle sue vittime adolescenti. Quinto: condotta che offende la religione e la morale cristiana per aver ripetutamente eseguito accessi a siti pornografici anche durante i suoi soggiorni a Roma.

Ora, per questi delitti, l’ex nunzio 66enne rischia tra i sei e i sette anni di detenzione, più eventuali aggravanti. Dalla condanna penale dei giudici vaticani potrebbe scaturire poi l’estradizione dai paesi che la richiederanno formalmente, dove Wesołowski è stato nunzio apostolico – tra questi, Bolivia, Kazakhstan, Tagikistan, Kirghizistan e Uzbekistan – e forse anche altri dove ha prestato servizio.

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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