Albania: un’amicizia che continua con l’Azione Cattolica Italiana

Dal 27 al 30 giugno, il presidente nazionale Truffelli a Durazzo, Bathore, Lezha, Scutari, Lac Vau Dejes, Blinisht e Tirana

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“Sono venuto per ringraziarvi della vostra testimonianza e anche per incoraggiarvi a far crescere la speranza dentro di voi e intorno a voi”: così Francesco dava conto del suo viaggio in Albania il 21 settembre 2014. Il Papa giungeva in una terra di persecuzioni e martiri di tutte le religioni e confessioni divenuta un esempio di convivenza pacifica, per il presente e il futuro del mondo, a cominciare dall’Europa. Lì dove la libertà religiosa era una realtà prima del periodo comunista ed è tornata come una conquista recente, lo stesso Francesco ammoniva: “Nessuno può usare il nome di Dio per commettere violenza! Uccidere in nome di Dio è un grande sacrilegio!”.

La “terra delle aquile” è una terra molto cara all’Azione Cattolica, presente nel paese dai primi anni successivi alla dittatura. Tra l’Ac italiana e molte realtà ecclesiali radicate nelle varie diocesi vi è un legame fraterno consolidato e alimentato da un continuo fiorire di contatti e iniziative che vedono coinvolte diverse associazioni diocesane di Azione Cattolica, da Trani a Nola, da Bologna ad Avezzano, da Alba a Pordenone. Progetti di formazione, volontariato, servizio pastorale, collaborazione con la Caritas, gemellaggi. Un contributo al fecondo scambio tra Chiesa albanese e Chiesa italiana.

È in questo solco che si inserisce il viaggio ricco di appuntamenti che porterà in Albania, dal 27 al 30 giugno, il Presidente nazionale dell’Azione Cattolica Italiana Matteo Truffelli, accompagnato da Anna Maria Tibaldi e Maria Grazia Tibaldi che in questi anni hanno seguito le varie iniziative di formazione dei laici. L’Ac albanese sta muovendo i primi passi e i vari gruppi si incontreranno domenica 28 giugno a Bathore. (Rimandandovi al programma in allegato)

Segnaliamo anche gli incontri con l’arcivescovo di Tirana-Durazzo mons. Rrok Mirdita, i vescovi di Sapamons. Lucian Avgustini e di Lezha mons. Ottavio Vital; con tanti religiosi, religiose, parroci che condividono la vita di ogni giorno con i ragazzi, i giovani, gli adulti, le famiglie nella Chiesa e nella società albanese

Il viaggio si colloca all’indomani di tre importanti appuntamenti che guardando al presente e al futuro della Chiesa in Albania e hanno ribadito la necessità di un’attenta e più intensa opera di formazione dei laici: la prima Assemblea della Chiesa albanese a 25 anni dalla caduta del comunismo (a Scutari dal 18 al 29 giugno 2015), l’incontro delle Ac diocesane italiane con un impegno diretto in Albania (7 febbraio 2015) e soprattutto il già citato viaggio di Francesco dello scorso anno.

Allora come oggi, le parole di Francesco accompagneranno i lavori e saranno al centro dell’attenzione dei diversi incontri. Riproponendo idealmente quanto il Papa disse all’Angelus, quel 21 settembre, rivolto ai più giovani: “Voi siete la nuova generazione, la nuova generazione dell’Albania, il futuro della Patria. Con la forza del Vangelo e l’esempio dei vostri antenati e l’esempio dei vostri martiri, sappiate dire no all’idolatria del denaro (…) e dire si alla cultura dell’incontro e della solidarietà”.

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ZENIT Staff

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