“Il Congresso dovrebbe opporsi a coloro che vogliono invertire l’apertura di relazioni diplomatiche, nuovi scambi commerciali e regolamenti in materia di viaggio riguardanti Cuba”. È quanto ha affermato monsignor Oscar Cantú, vescovo di Las Cruces, presidente del Comitato giustizia e pace della Conferenza episcopale statunitense in due rispettive lettere inviate al Senato e alla Camera dei Rappresentanti.
Così il presule – spiega L’Osservatore Romano – ha sollecitato il sostegno al Freedom to Export to Cuba Act 2015 e al Freedom to travel to Cuba Act 2015, due provvedimenti in discussione da parte dell’assemblea legislativa. “La nostra Conferenza — ha scritto il vescovo — da diverso tempo si è espressa contro gli effetti negativi dell’embargo statunitense sul commercio e sui viaggi a Cuba. Noi riteniamo che il modo migliore per incoraggiare la difesa della libertà religiosa e dei diritti umani a Cuba è il dialogo e la riconciliazione con gli Stati Uniti. Per fare questo, l’embargo deve essere tolto”.
Queste leggi — ha proseguito Cantù riferendosi ai due testi sopra citati — “sono in linea con i recenti sviluppi positivi nelle relazioni fra i due Paesi, tra i quali l’eliminazione di Cuba nella lista degli Stati considerati da Washington come sponsor del terrorismo, e il progresso nello stabilire piene relazioni diplomatiche, tra cui l’apertura delle ambasciate”.
Il pastore di Las Cruces ha assicurato che la Conferenza Episcopale continuerà a sollecitare il Congresso “a non intraprendere azioni per ostacolare i nuovi regolamenti sui viaggi e sul commercio. Piuttosto, ciò che è necessaria è una legislazione per eliminare le vestigia delle politiche antiquate e fallimentari dell’isolamento”.
Monsignor Cantú ha anche espresso soddisfazione per il ruolo che Papa Francesco e Santa Sede hanno svolto nel facilitare l’accordo annunciato il 17 dicembre 2014, tra Cuba e Stati Uniti. “Certamente – ha detto – la storica visita di Francesco sia a Cuba che negli Stati Uniti, il prossimo settembre, sarà un ulteriore motivo di ispirazione per la riconciliazione e il dialogo”.