Refugees from Somalia

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Kenya. Il vescovo Pante a 600mila profughi: "Non perdete la speranza!"

Ieri, il presule ha celebrato a Nairobi la Messa per la Giornata Mondiale del Rifugiato

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“Ogni 15 minuti una persona diventa sfollata nel mondo”. Lo ha detto mons. Virgilio Pante, vescovo di Maralal e vice presidente della Commissione per i rifugiati e i migranti della Conferenza Episcopale del Kenya, nell’omelia della Messa celebrata per la Giornata Mondiale del Rifugiato, che cadeva il 20 giugno, ma per motivi organizzativi è stata celebrata ieri.

Alla funzione, svoltasi presso la St. John the Baptist Riruta Parish di Nairobi, hanno partecipato rifugiati che vivono in Kenya provenienti da Uganda, Rwanda, Burundi, Repubblica Democratica del Congo, Somalia, Etiopia, Eritrea, Sudan e Sud Sudan.

Secondo le informazioni pervenute a Fides, mons. Pante ha esortato i rifugiati a non perdere la speranza nonostante le difficoltà che devono affrontare ogni giorno. “Dio controlla la situazione”, ha detto, “siate saldi nella fede e credete in Lui. Ricordate che persino Gesù Cristo cercò rifugio in Africa”. Il vescovo ha inoltre fatto appello ai keniani perchè evitino il tribalismo e il razzismo, e aiutino invece i rifugiati ad avere accesso alla scuola e al lavoro.

Infine, ha chiesto al governo keniano di permettere i rimpatri volontari dei somali che desiderano rientrare in patria, ma di non espellere con la forza i somali che non vogliono farlo. Il Kenya ha infatti deciso di chiudere il campo di Dadaab, che accoglie 350.000 rifugiati somali, dopo i recenti attentati terroristici attribuiti agli Shabaab della Somalia. 

Secondo l’Alto Commissariato Onu per i Rifugiati (UNHCR) il Kenya accoglie 600.000 rifugiati. Su 50 milioni di rifugiati nel mondo, il Kenya è il quarto Paese d’accoglienza come numero totale di rifugiati, dopo Pakistan, Iran e Germania.  

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ZENIT Staff

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