Il rispetto delle cose sacre

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 7,6.12-14

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Lettura

Il brano del Vangelo di oggi fa immediatamente seguito ed è strettamente connesso con quello che abbiamo letto ieri, nel quale abbiamo udito Gesù avvertire i suoi sul fatto che saranno giudicati con il metro con il quale essi giudicano. Poteva sembrare che nessun giudizio fosse possibile. Il Vangelo di oggi dice che dobbiamo comunque applicare un criterio: non gettare le cose sante ai cani, né le perle ai porci.

Meditazione

Ogni atteggiamento, ogni credo, ogni religione va bene per chi non vuole mai giudicare. Ci asteniamo da qualsiasi giudizio, anzi, giudichiamo positivamente ogni cosa e, se proprio non è possibile giudicare benevolmente, diamo la colpa a un raptus, a un’infanzia difficile o alle circostanze. Sebbene ci chieda di essere miti, in questi versetti Gesù ci chiede anche di fare distinzioni. Ci sono le cose sante e le perle. Esse non vanno date a tutti. C’è bisogno di giudizio. C’è bisogno di distinguere anche per il cristiano. Questa capacità di distinzione comporta anche una forma di giudizio. Giudicare innanzitutto cosa è sacro per noi. Possiamo senza dubbio ritenere che l’Eucaristia è per noi sacra. È forse la cosa più sacra che abbiamo. Nella Chiesa antica, chi non era battezzato non poteva parteciparvi, e i catecumeni venivano allontanati dopo la prima parte della Messa. Chi aveva commesso un peccato grave si asteneva dal riceverla e faceva un lungo periodo di penitenza per tornare alla piena comunione con Dio e con la comunità. Così, forse, più che i divieti, la vita e l’esempio insegnavano a tutti cosa è sacro per noi cristiani. Oggi che chiunque può avvicinarsi all’Eucaristia, noi possiamo fare ben poco se non iniziando da noi stessi: come ci comportiamo dinanzi alle Ostie consacrate? Riusciamo a inginocchiarci per pulire casa o cambiare una gomma alla macchina ma non davanti a Gesù eucaristico? E come riceviamo la Comunione? Distratti, senza alcuna preparazione interiore, come se andassimo al bar con gli amici? Rendiamoci conto che anche il silenzio in chiesa fuori dalle celebrazioni è sacro, perché forse qualcuno è in dialogo con Dio. Il nostro modo di avvicinarci alle cose sacre parla innanzitutto a noi. Saper distinguere ci sarà di aiuto nella vita e, poi, darà l’esempio anche ad altri. Chi vede in noi rispetto verso le cose sacre, difficilmente potrà far finta di nulla.

Preghiera

«Dammi, Signore, un cuore che ti pensi, un’anima che ti ami, una mente che ti contempli, un intelletto che t’intenda, una ragione che sempre aderisca fortemente a te, dolcissimo; e sapientemente, o Amore sapiente, ti ami» (sant’Agostino).

Agire

Vado a pregare – anche solo per qualche minuto – davanti a un tabernacolo. E avrò cura che il mio modo di comportarmi rispetti la sacralità dell’Eucaristia.

Meditazione del giorno a cura della prof.ssa Alexandra von Teuffenbach, docente di Teologia e Storia della Chiesa, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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