Aggredita e molestata da un gruppo di uomini. È quanto accaduto ad una suora cattolica la notte del 19 giugno scorso, al Krist Sahaya Kendra, una casa di cura di Raipur (Chhattisgarh). La religiosa, appartenente alle Missionarie salesiane di Maria Immacolata (Smmi), è stata trovata legata, incosciente e seminuda nelle prime ore del mattino del 20 da altre due ragazze che vivono con lei nel centro. Ora - informa AsiaNews - si trova ricoverata in un ospedale dello Stato. La polizia sta indagando e ha assegnato a due poliziotte il compito di interrogare la vittima, per aiutarla a ricostruire l’aggressione.
Non è ancora chiaro se abbia subito una violenza sessuale oppure no. La suora si trova ancora in stato confusionale a causa del trauma. Secondo la sua prima testimonianza, due uomini a volto coperto sarebbero entrati nella sua stanza in cerca di denaro e oggetti di valore. Non trovando nulla, l’avrebbero aggredita. Tuttavia, la polizia ha rinvenuto 25mila rupie in una credenza della sua stanza, mettendo in dubbio che una rapina possa essere stato il movente dell’attacco.
“Questo non è solo un crimine contro una suora cristiana. È un crimine contro la dignità delle donne dell’India", dichiara ad AsiaNews mons. Theodore Mascarenhas, vescovo ausiliare di Ranchi (Jharkhand). Questo crimine - ha aggiunto - "dimostra una totale mancanza di rispetto per le nostre madri, le nostre sorelle e le nostre figlie. Ma, soprattutto, questi eventi ci allarmano come cittadini di una grande nazione, che per tradizione è conosciuta per la sua tolleranza religiosa”.
Il presule, ex funzionario del Pontificio Consiglio per la cultura, si dice profondamente rattristato dal fatto che "l’immagine dell’India nel mondo sia macchiata a causa di questi crimini incontrollati. Ci si può solo chiedere dove siano finite le promesse del governo, dal momento che sembra sempre più debole o perfino insensibile. Per il suo bene è tempo che il governo si svegli dal letargo e dalla sua indifferenza".
"Vogliamo protezione per tutti quelli che sono vulnerabili nel nostro Paese - afferma mons. Mascarenhas -. Non vogliamo sentire ancora che si tratta di piccoli criminali. E, se anche fosse così, un governo che non riesce a fermare questi criminali è esso stesso meschino”.
Attraverso un comunicato ufficiale, la Conferenza Episcopale dell’India (Cbci) ha esortato “il governo del Chhattisgarh e il governo centrale ad agire con rapidità per catturare i colpevoli coinvolti in questo crimine odioso e a fornire adeguata sicurezza e protezione ai missionari cristiani, il cui servizio indefesso per i poveri è stato ampiamente acclamato da tutta la società civile indiana. Simili episodi di violenza sulle minoranza, e in particolare sulle donne - sottolinea la nota - offusca l’immagine del nostro Paese nella comunità internazionale, oltre a porre serie domande su quanto siano al sicuro oggi in India le minoranze”.