Non sapevo come salutare due signori che conversavano tranquillamente al lato del chiostro o come segnalare loro con simpatia la mia presenza in quel corridoio buio che, dal chiostro interno conduce fuori alla piazza S. Zeno.
Uscendo vedo appesa al muro la scritta: “Attenzione allo scalino”.
Con un tono di voce degno d’un argomento più serio e più sacro, esordisco guardandoli in faccia: “Scusate, ma perché hanno scritto qui a lato: “Attenzione allo scalino?”.
Sorridono e… “la scritta – rispondono – ci invita a fare attenzione a non inciampare”.
“Eh…no – aggiungo perentoriamente e seriosamente io; – Senza dubbio chi l’ha scritta richiama alla nostra attenzione la fortunata presenza d’uno scalino che ci dona l’occasione e la meravigliosa opportunità di salire più in alto” – “Interessante questa…filosofia” – è il loro primo commento.
“Quello scalino per chi non alza il piede è un inciampo, un pericoloso trabocchetto per una rovinosa caduta; ma per chi dice il suo “sì” alzando il piede risulta invece una provvidenziale occasione, come tutti i gradini e tutti i dolori della vita.
Di fronte allo scalino del dolore o ad ogni ostacolo della vita è appeso spesso un Crocifisso che dona spinta a salire e assicura significato positivo ad ogni fatica e ad ogni genere di difficoltà. Quel Crocifisso-Risorto sembra segnalarti: “Attenzione… fa tesoro, considera la preziosa occasione che ti presento: dimmi il tuo “sì” e ogni inciampo diventa scalino”.
Ciao da p. Andrea
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