Non è raro vedere qualcuno, alla vista d’un cane, girare l’angolo e cambiare strada.
Io pure ogni volta che m’imbatto in un cane, sono indotto a fare una serie di riflessioni per sapere come comportarmi e per simulare coraggio.
Anzitutto mi assicuro che, se sciolto dal guinzaglio, il cane abbia un padrone e a quale distanza cammini da lui; poi osservo se il cane ha un rapporto di stretta o relativa dipendenza da lui. Mi ritengo completamente sereno solo quando il cane è a guinzaglio.
Anche il proprietario, però, dev’essere affidabile. Giorni fa ho girato alla larga da un grosso cane tenuto, sì, a guinzaglio, ma da un bambino di tre anni.
So di sanzioni severe a carico di coloro che per strada non tengono i cani al guinzaglio o per coloro che, abbandonandoli, li rendono randagi, esponendo i passanti a paurosi incontri. Insomma il cane è affidabile e non incute paura se è legato al guinzaglio o, comunque, è strettamente dipendente dal padrone.
Bisogna guardarsi da chiunque non sia affidabile: o perché vagante o senza famiglia, o “malmaritato”. Non sono affidabili le persone vaganti, senza uno scopo, senza un perché.
Qualsiasi uomo in balia a se stesso è pericolo costante per tutti. È particolarmente da temere l’uomo che non vive al guinzaglio di Dio.
Di un uomo che sta nella mano di Dio, ti puoi fidare: in lui trovi un sicuro benefattore.
Ciao da p. Andrea
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