Pope Francis receives in audience Giuseppe Guzzetti

PHOTO.VA

Il Papa ha incontrato il presidente di Acri, Giuseppe Guzzetti

Presentati al Pontefice i progetti sociali dell’associazione, soprattutto nell’housing sociale e a sostegno delle fasce più deboli

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Questa mattina, Papa Francesco ha ricevuto Giuseppe Guzzetti, presidente dell’Associazione di Fondazioni e di Casse di Risparmio Acri. Il quale ha presentato al Pontefice i progetti sociali dell’associazione, soprattutto nell’housing sociale e a sostegno delle fasce più deboli. Aspetti affrontati anche al Congresso Nazionale dell’Acri, che si è chiuso ieri a Lucca. 

Come ha dichiarato lo stesso Guzzetti ai microfoni della Radio Vaticana, “il sistema delle Fondazioni intende presentare un piano per intervenire nei confronti sia dell’infanzia italiana, ci sono un milione di bambini italiani che fanno la fame!, sia dei bambini 0-6 anni che arrivano sui barconi… Quindi abbiamo detto al Santo Padre che la mozione finale del nostro Congresso ha incluso questo come un impegno assolutamente prioritario nei prossimi tre anni”.

L’impegno finanziario – ha spiegato – si aggira attorno ai 50 milioni di euro. “Il Santo Padre ha molto apprezzato questa proposta, perché si colloca sul territorio ed è coerente anche col suo messaggio che il Giubileo debba essere un Giubileo non solo a Roma: deve essere un Giubileo nelle diocesi, nelle comunità, nei territori…”.

Bergoglio, inoltre, ha incoraggiato il presidente di Acri ad “insistere”: “Gli ho parlato delle nostre iniziative, della Fondazione per il Sud, dell’edilizia sociale, perché in Italia, 11 anni fa, le Fondazioni hanno inventato quell’edilizia che consente di mettere a disposizione di coloro che chiedono appartamenti in affitto, o che hanno anche una possibilità di riscatto, a prezzi molto, ma molto, molto più bassi rispetto a quelli di mercato”.

“Abbiamo consegnato a Milano 323 alloggi, in cui i canoni sono ridotti del 50% rispetto a quelli di mercato. C’è il tentativo di dare una risposta agli anziani, ai disabili, ai tossicodipendenti di un welfare non più statale, ma di comunità. Un Paese in cui l’infanzia e la senilità, invece di essere momenti sereni della vita, sono momenti di disperazione, di disgregazione è un Paese che non può progredire”.

 

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ZENIT Staff

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