Anthony "Tony" Lake

WIKIMEDIA COMMONS

Allarme in Sud Sudan: rischio fame e escalation violenze

L’Onu parla di oltre 4 milioni di persone in necessità di aiuti alimentari. L’Unicef denuncia brutali torture e sevizie verso centinaia di bambini da parte delle milizie

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Doppio allarme in Sud Sudan per fame e violenze. Le Nazioni unite parlano infatti di oltre 4 milioni e 600 mila persone che hanno urgente bisogno di aiuti alimentari. Sono numerose infatti le organizzazioni umanitarie che hanno lasciato il Paese per mancanza di sicurezza, causata dalla difficile situazione che va avanti da un anno e mezzo negli Stati di Upper Nile e Unity, dove i combattimenti tra i sostenitori del presidente Salva Kiir e quelli del suo ex vice Riek Machar sono ripresi da settimane con il conseguente abbandono del lavoro dei campi.
 
Dall’Unicef, poi, giunge la forte denuncia di inaudite violenze da parte delle milizie ai danni di centinaia di minori. “Almeno 129 bambini sono stati uccisi a maggio nello Stato di Unity”, ha riferito il direttore esecutivo dell’agenzia Onu Anthony Lake. I sopravvissuti hanno raccontato di “bambini castrati e lasciati morire dissanguati, così come di bambine anche di appena 8 anni che hanno subito stupri di gruppo prima di venire uccise”. Molti bambini sono stati poi legati insieme prima di essere sgozzati dai loro aggressori, altri gettati in edifici dati alle fiamme. 
Secondo l’Unicef, inoltre, circa 13mila bambini sono stati forzati a partecipare al conflitto, reclutati in massa da gruppi armati di entrambe le parti. Ha detto Lake: “Immaginate gli effetti psicologici e fisici su questi bambini non solo della violenza inflitta a loro ma anche della violenza che sono costretti a infliggere agli altri”. “In nome dell’umanità e della comune decenza, questa violenza contro degli innocenti deve finire”, ha aggiunto. 

 

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ZENIT Staff

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