Giungono dure le condanne dalla Terra Santa sull’incendio dolosamente provocato, la notte del 18 giugno, all’interno del Santuario della Moltiplicazione dei pani e dei pesci, che sorge a Tabga, sulla spiaggia del Mare di Galilea.
In particolare il rabbino capo askenazita di Israele, David Lau, denuncia il gesto come “in totale contrasto con i valori dell’ebraismo e dell’umanità”. “Il delicato equilibrio tra le comunità va preservato — ha dichiarato – e i capi dei gruppi religiosi devono usare la loro positiva influenza nei confronti dei loro fedeli. Tutti noi dobbiamo essere attenti a non danneggiare i luoghi santi di tutte le religioni”.
Anche l’Assemblea degli Ordinari Cattolici di Terra Santa ha espresso la propria condanna, tramite un comunicato stampa, pubblicato sul sito del Patriarcato Latino di Gerusalemme. I vescovi si dicono “turbati” per questo “atto violento compiuto da individui intolleranti e senza scrupoli che danneggiano l’immagine della Terra Santa offendendo i cristiani del paese e la Chiesa cattolica nel suo insieme”. Essi – sottolineano – “nuociono anche all’idea di uno Stato che si definisce democratico, tollerante e sicuro”.
“Questo nuovo gesto criminale – ribadiscono nella nota – nuoce gravemente alla coesistenza delle comunità religiose del paese: Ebrei, Cristiani e Musulmani. Insieme, essi devono lottare contro questo tipo di manifestazioni di estremismo e di violenza. L’educazione dei giovani nelle scuole religiose deve essere fatta a favore della tolleranza e della coesistenza”.
Inoltre l’episcopato cattolico di Terra Santa, ricordando gli attacchi degli ultimi mesi anche a danno di moschee o di luoghi cristiani “senza che questo abbia avuto una sanzione”, esige “che ci sia una inchiesta rapida e che i colpevoli di questo ennesimo vandalismo siano giudicati”. “La nostra società – concludono i vescovi – ha bisogno della nostra testimonianza a favore del rispetto della dignità di ogni uomo e di ogni donna, del rispetto per la loro fede, della custodia per la sacralità di tutti i luoghi santi e del libero accesso ad essi da parte dei fedeli”.