Un attentato incendiario compiuto da estremisti non identificati ha devastato nella notte tra mercoledì 17 e giovedì 18 giugno la chiesa di Tabgha, villaggio situato a circa tre chilometri da Cafarnao, sulla riva nord-occidentale del Lago di Tiberiade. È questo considerato uno dei luoghi sacri più importanti della Galilea, costruito nella zona dove secondo la tradizione Gesù ha compiuto il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Secondo quanto riferito dalle fonti ufficiali del Patriarcato Latino di Gerusalemme, l’incendio criminale è stato domato dai pompieri solo alle 3.30 di notte, dopo aver provocato gravi danni nel chiostro d’ingresso e causato l’intossicazione di un anziano monaco benedettino e di una giovane volontaria, che sono stati trasportati d’urgenza in ospedale. Sui muri sono state trovate delle scritte tracciate in ebraico che riportano il passaggio di una preghiera recitata tre volte al giorno dagli ebrei praticanti, in cui si chiede a Dio di annientare gli idoli e i pagani.
“È una cosa terribile, veramente terribile, che ci ferisce tutti. Speriamo che siano presto identificati i responsabili”, riferisce con voce turbata all’agenzia Fides il vescovo William Shomali, vicario patriarcale del Patriarcato Latino di Gerusalemme. La chiesa della moltiplicazione dei pani e dei pesci era già stata oggetto di un attacco vandalico nell’aprile 2014, quando due croci e un altare all’aperto erano stati presi di mira dal lancio di prietre compiuto da un gruppo di adolescenti.