Giustizia misericordiosa

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mt 5,38-42

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Lettura

Proseguendo ancora i suoi insegnamenti – presentati dal matteano discorso della montagna –  Gesù prende posizione riguardo ad alcuni aspetti del diritto: i brani dell’Antico Testamento Esodo 21,24, Levitico 24,20 e Deuteronomio 19,21, infatti, istituiscono la legge del taglione. Se a una persona viene volontariamente inflitto un danno, questa persona può a sua volta infliggere lo stesso danno all’offensore e ottenere così giustizia.

Meditazione

Si parla di stragi sulle strade. Si parla della giustizia che non viene fatta. Si parla di omicidi che se vanno a piede libero e di persone innocenti in carcere. Ma un cristiano cosa deve fare? Porgere l’altra guancia? Farsi prendere in giro? Non reagire mai? Tutti conosciamo i piccoli torti che subiamo quotidianamente. Chi prende la macchina conosce “i furbetti” che rubano il parcheggio o che tagliano la strada. E anche chi prende i mezzi pubblici conosce la rabbia che sale quando nel bus pieno di gente, qualcuno ci viene addosso perché non si tiene, o che semplicemente non ci fa passare. C’è chi con un sorriso può andare oltre. Chi invece sente la rabbia, e la manifesta. “Se lui… allora anche io ho il diritto di fare…”. Gesù non ci chiede di abbandonare il sistema giudiziario e non ha neppure vietato condanne più severe per i pirati della strada. Gesù ci chiede di non cercare vendetta. Se qualcuno mi fa un torto, ho il diritto di chiedere risarcimento. Ma non ho, da cristiano, il diritto di chiedere che gli sia fatta la stessa cosa. Dio è giustizia, non vendetta. Nel nostro cuore la differenza non è sempre molto netta. Diciamo “giustizia” e intendiamo “vendetta”. Vogliamo vedere soffrire chi ci ha fatto soffrire. È lì che dobbiamo iniziare a cambiare. Magari pensando a Chi ha sofferto per noi, per ogni nostro peccato. Questo può fermare la mano che sta restituendo il colpo.

Preghiera

«Signore, ti sei lasciato deridere e oltraggiare. Aiutaci a non unirci a coloro che deridono chi soffre e chi è debole. Aiutaci a riconoscere in coloro che sono umiliati ed emarginati il tuo volto. Aiutaci a non scoraggiarci davanti alle beffe del mondo quando l’obbedienza alla tua volontà viene messa in ridicolo. Tu hai portato la croce e ci hai invitato a seguirti su questa via (Mt 10,38). Aiutaci ad accettare la croce, a non sfuggirla, a non lamentarci e a non lasciare che i nostri cuori si abbattano di fronte alle fatiche della vita. Aiutaci a percorrere la via dell’amore e, obbedendo alle sue esigenze, a raggiungere la vera gioia» (Benedetto XVI).

Agire

Oggi risponderò con un sorriso ai piccoli torti che mi capitano, consapevole che io ne ho fatti di più grandi al Signore.

Meditazione del giorno a cura della prof.ssa Alexandra von Teuffenbach, docente di Teologia e Storia della Chiesa, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti  info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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