Una storia completa della presenza dei cristiani in Iraq, dagli inizi dell’annuncio del Vangelo in quella terra fino ad oggi. A scriverla è il cardinale Fernando Filoni, prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, già nunzio apostolico in Giordania e in Iraq dal 2001 al 2006, con il volume La Chiesa in Iraq – Storia, sviluppo e missione, dagli inizi ai nostri giorni, pubblicato dalla Libreria Editrice Vaticana.
“Riuscirà questa molteplice e ricca presenza cristiana a sopravvivere nel prossimo futuro, oppure scomparirà?”. È la domanda di fondo che anima il volume, che prende avvio con un inquadramento geo-politico della regione per poi ripercorrerne la storia fin dal I secolo, con la predicazione in Mesopotamia attribuita a san Tommaso e ai discepoli Addai e Mari. Dall’origine apostolica della Chiesa d’Oriente, la storia si dipana nei secoli successivi: le controversie teologiche e filosofiche (ariana, novaziana, adozionista, gnostica, sabelliana, nestoriana) che avrebbero portato la Chiesa a celebrare quattro Concili (Nicea, Costantinopoli, Efeso e Calcedonia); la conquista e la dominazione araba (dal 651 al 1258); il periodo mongolo (1258-1410) e quello turcomanno (1410-1508); la presenza della Chiesa latina in Persia e in Mesopotamia. Vengono ricordate l’istituzione della diocesi di Bagdad nel 1632 e l’istituzione della prima Delegazione apostolica in Medio Oriente, precisamente in Siria, nel 1762; poi gli sconvolgimenti geografici e demografici del XX secolo, fino alla caduta di Saddam Hussein e la situazione dei cristiani oggi in Iraq.
“Conoscere la storia della cristianità del Vicino Oriente e in particolare della Mesopotamia – oggi Iraq – non è un’oziosa stravaganza culturale, ma un approccio che fa comprendere le ragioni e le vicende drammatiche di quella regione e apprezzare la vita, la cultura, la testimonianza di fede e i motivi di attaccamento dei cristiani alla propria terra, ma anche l’odio dei loro nemici” spiega nell’introduzione il cardinale Filoni, che nell’agosto del 2014 è stato inviato da Papa Francesco in Iraq quale suo rappresentante personale per incontrare le vittime del fanatismo islamico dell’Isis ed esprimere solidarietà, e che vi è tornato di recente in “pellegrinaggio”, durante la Settimana Santa 2015. Una cristianità, la definisce il porporato, “non sempre ben conosciuta, che la cronaca ha portato, di questi tempi, alla ribalta; una cristianità ricca di storia e così singolare, che resiste nei propri luoghi di origine, ma anche sparsa in molte parti dell’Europa, dell’America settentrionale e dell’Australia”.
Questo volume mira pertanto ad offrire una conoscenza adeguata “della nascita, dell’evoluzione e dello sviluppo della comunità cristiana in Mesopotamia; ma anche della sua bellezza, delle crisi e delle umiliazioni subite che spiegano, nel contesto socio-politico, la fortissima tempra e la testimonianza di fede anche nelle attuali persecuzioni”.