Più forti del terrore: i cristiani del Medio Oriente sfidano l’Isis

Il nuovo libro del patriarca di Baghdad Louis Sako: la forza “debole” della fede di fronte alla barbarie dello Stato islamico

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L’Isis visto «da vicino» dal rappresentante più autorevole della Chiesa cattolica in Iraq. Nel primo anniversario della caduta della città di Mosul nelle mani dello Stato islamico esce Più forti del terrore. I cristiani del Medio Oriente e la violenza dell’Isis (Editrice Missionaria Italiana, prefazione di Domenico Quirico), il nuovo libro del patriarca di Baghdad, Louis Raphaël Sako.

Figura di grande statura culturale (una laurea a Roma e una a Parigi), poliglotta (parla 6 lingue correntemente), sostenitore del dialogo interreligioso, Sako racconta con dovizia di particolari l’affermarsi militare dell’Isis in Iraq e la reazione della minoranza cristiana: «I nostri cristiani sono pronti a sacrificarsi per la loro fede. Ho molte testimonianze di giovani pronti a morire piuttosto di rinunciare alla loro fede».

Nel suo libro, frutto del dialogo con la giornalista francese Laurence Desjoyaux, Sako offre la sua versione sul perché l’Isis operi in maniera così violenta, con decapitazioni che vengono filmate e poi trasmesse su internet, uccisioni di massa, fosse comuni: «L’ideologia dell’Isis è veramente il risultato di un lavaggio del cervello. I suoi membri sono molto chiusi e si definiscono contro tutto il resto. Sono contro la cultura. Sono contro il pluralismo. Distruggono tutto, fanno tabula rasa». Alla domanda su quale sia l’obiettivo dell’Isis, Sako risponde con certezza: «Svuotare non solo l’Iraq ma anche tutto il Medio Oriente della componente cristiana».

Di fronte a questa situazione, che vede l’Isis estendere il suo potere giorno per giorno tra Iraq e Siria, cosa deve fare la comunità internazionale? Il patriarca Sako risponde così: «Se si vuole veramente sradicare questa organizzazione di fanatici, è necessario avere una forza via terra. In queste circostanze, fare la guerra è legittimo, lo stesso papa Francesco l’ha ricordato. È legittima difesa».

Ma in questa congiuntura Sako precisa che sono «quelli che hanno creato questa situazione di caos» coloro che hanno più responsabilità verso il Medio oriente, in particolare gli Stati Uniti: «Gli americani che hanno invaso l’Iraq, cambiato il regime e annunciato che avrebbero portato i diritti dell’uomo e la democrazia e la libertà, dove sono? Dov’è la libertà? Dov’è la democrazia? Ora bisogna mantenere questo grande progetto e permettere a tutti i cittadini dell’Iraq di vivere dignitosamente».

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ZENIT Staff

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