"​Perché l'uomo schiavizza l'uomo?"​: un laico scalabriniano risponde

Una panoramica culturale, antropologica, religiosa, scientifica sul tema nel libro “Specie prepotente” di Andrea Cantaluppi

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“Perché​ l’uomo schiavizza l’uomo?”. A questa domanda cerca di rispondere il libro “Specie prepotente”, del laico scalabriniano Andrea Cantaluppi. Il testo è composto da due parti essenziali. La prima è fatta dalla ricerca interdisciplinare, che tocca come settori della scienza come la genetica, per entrare nell’antropologia, nella storia, nella teologia, nella sociologia, nella geografia, nell’economia e che pone al centro l’uomo e la sua evoluzione culturale. La seconda, invece, cerca di affrontare il problema ospitando le risposte provenienti da diverse parte del mondo e da diverse estrazioni culturali.
 
Al lettore si offre, così, una panoramica con molte voci. Differenze culturali, religiose, scientifiche, che vengono da più paralleli e meridiani, riflettono una difficoltà a dare una risposta netta, ma attraverso una seria ponderazione, dando la possibilità di potersi confrontare con una domanda così articolata. “Su questo argomento che si tende ad evitare o a sottovalutare, nessuno ha la verità in tasca – spiega Cantaluppi – Si tratta di affrontare il dolore, il disagio e tentare di aiutare il cammino che l’umanità a fatica cerca di portare avanti. Non esiste un progresso culturale e civile che possa essere telecomandato.
 
È lo sforzo e la fatica quotidiana che ci aiutano a capire se si sta andando avanti o indietro. Fermi non si rimane”. Cantaluppi ha iniziato il suo lavoro partendo dalla sua esperienza di assistenza come volontario nelle case di accoglienza gestite dagli scalabriniani. Secondo il rapporto annuale di Walk Free Foundation che ha preso in esame 167 Paesi, si stima che nel mondo ci siano 36 milioni di vittime della schiavitù.
 
L’organizzazione mondiale del lavoro, l’Oil, stima che la schiavitù renda 150 miliardi di dollari per anno, più del traffico della droga e delle armi. Il Paese che ha più schiavi al mondo è l’India, con 14 milioni di persone. Poi la Cina (3,4 milioni) e il Pakistan (2 milioni), poi l’Uzbekistan (1,2 milioni) e la Russia (1,05 milioni). L’Italia ha circa 11.440 persone schiavizzate. “Qualcuno scende dalle nuvole e scopre ora che anche da noi c’è la schiavitù?
 
La nostra inculcata ipocrisia ignora, o lo vede con fastidio, che all’angolo di ogni semaforo c’è uno schiavo che chiede l’elemosina – ha aggiunto Cantaluppi – Qualcuno pensa che si arricchiscano con questa trovata. Ma lo sappiamo che sono tenuti in stretta sorveglianza dalle organizzazioni criminali? Domandiamoci da dove vengono e perché. Domandiamoci da chi sono schiavizzati. Non ci devono fare pena ma ci devono far indignare e chiedere alle Istituzioni, tutte, cosa stanno facendo per combattere questa piaga che sembra quasi essere tollerata.
 
Gli schiavi sono tra di noi, nel nostro Paese civile che ha firmato e sottoscritto tutti gli accordi internazionali che chiedono agli Stati di combattere con forza la schiavitù. Chiediamo di conoscere le iniziative, le misure, i piani di governo per agire in onore della firma messa su quegli importanti documenti”. 

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Per richiedere il libro, contattare l’autore: cantan1947@gmail.com 

 
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Giampiero Valenza

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