Questa mattina, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza, nel Palazzo Apostolico Vaticano, il primo ministro della Repubblica di Polonia, Ewa Kopacz, la quale ha successivamente incontrato mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati.
Nel corso dei cordiali colloqui, durati mezz’ora, alla presenza di un interprete, “è stata apprezzata la serena ed efficace collaborazione alla preparazione della visita che Sua Santità compirà in Polonia nel 2016, in occasione della Giornata mondiale della gioventù”. Come riferito da una nota della Sala Stampa vaticana, “ci si è poi soffermati sul positivo contributo della Chiesa in Polonia nell’attuale contesto socio-economico e su alcune questioni di carattere etico” e “c’è stato uno scambio di vedute sulla situazione internazionale, con particolare attenzione all’Ucraina”.
Al momento dello scambio dei doni, la Kopacz ha portato al Santo Padre un albero di mele, augurando che cresca all’interno del Vaticano. Francesco ha ricambiato con la medaglia che raffigura San Martino nell’atto di dare metà del suo mantello a un povero e una copia della Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”.
Dopo l’udienza, il premier è scesa poi nella Basilica vaticana e ha deposto un mazzo di fiori rossi e bianchi sulla tomba di Giovanni Paolo II, per poi sostare un minuto in preghiera. Incontrando i giornalisti davanti alla Casa Santa Marta, ha spiegato di aver chiesto al Papa di pregare per i polacchi e per la Polonia, che sta attraversando una forte crisi politica.
Riguardo al viaggio in occasione della Gmg, il primo ministro polacco ha riferito invece di aver invitato il Pontefice a visitare Varsavia – “anche per poco” – in modo da pregare, come Wojtyla nel 1979, affinché “scenda lo Spirito su questa terra e ne cambi il volto”, perché “alla Polonia serve un forte cambiamento”. Tra i temi affrontati, anche le questioni di Stato Islamico e immigrazione.
Infine, la Kopacz ha detto di aver trovato il Papa “molto simpatico, molto sereno, molto caloroso e molto stanco”. “Mi sono convinta – ha aggiunto – che questo Papa rappresenta la primavera della Chiesa e niente cambierà questa mia opinione. Al Santo Padre ho assicurato che lo amiamo come Giovanni Paolo II”.