C9. Approvate dal Papa riforme per pedofilia, media e finanza vaticana

Tra le novità, le istituzioni di una sezione giudiziaria per processare i vescovi per abuso d’ufficio su pedofilia e di un Dicastero che accorpi i media

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Tra riforme economiche e dei media, tutela dei minori e l’enciclica di prossima uscita (di cui oggi il Vaticano ha confermato il titolo “Laudato Sii: per la cura della casa comune”) hanno avuto un bel da fare i cardinali del Consiglio cosiddetto C9, riuniti per la sessione di giugno – la decima -, iniziata lunedì 8 e terminata oggi. 

I tre giorni di lavoro – svolti alla presenza del Papa e in assenza del cardinale Laurent Monsengwo Pasinya – sono iniziati con l’esame di una Bozza di Preambolo alla nuova Costituzione, che verrà ulteriormente elaborata, come ha spiegato padre Federico Lombardi nel briefing di oggi con i giornalisti.

Sul tavolo del Consiglio è passata poi una relazione informativa di aggiornamento delle riforme finanziarie, presentata dal cardinale George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia, il quale ha prima ricordato la nomina del nuovo Revisore Generale, nella persona di Liberio Milone, e l’approvazione del nuovo Statuto del Fondo Pensioni. Il cardinale australiano ha anche rilevato il completamento della lista degli Enti da sottoporre all’autorità di controllo e vigilanza del Consiglio per l’Economia, come previsto dai suoi Statuti. E ha riferito di tre nuove iniziative del Consiglio per l’Economia, per il quale sono stati costituiti tre Gruppi di lavoro. Il primo è relativo alle Analisi delle entrate e degli investimenti; il secondo alla Gestione delle risorse umane; infine un terzo per lo studio dei Sistemi informatici esistenti, la loro compatibilità ed efficienza. Pell ha anche aggiornato sulle varie attività in corso presso la Segreteria per l’Economia.

Le vere novità riguardano, tuttavia, l’argomento tutela minori. Il Consiglio – ha riferito Lombardi – il pomeriggio dell’8 giugno ha ascoltato la relazione del cardinale Seán Patrick O’Malley, preparata dalla Pontificia Commissione anti-abusi da lui presieduta, che è incentrata in gran parte sul tema delle denunce di “abuso d’ufficio episcopale”. Una decisione, questa, che – ha notato il portavoce vaticano – è coerente con quanto prospettato nei mesi scorsi dallo stesso organismo vaticano in merito alla “accountability”, l’assunzione, cioè, di responsabilità dei vescovi in questi casi. 

La relazione di O’Malley comprende poi anche una proposta sul tema delle denunce di abusi sessuali su minori e adulti vulnerabili da parte del Clero, le cui cause “sono ancora numerose, accumulate”. Le proposte della Commissione e del cappuccino partono quindi dalla domanda: “Come fare ad accelerare quello che c’è di pendente a tal riguardo?”, ha spiegato padre Lombardi.

Cinque, alla fine, sono gli orientamenti che emergono dal testo, presentato al Papa. Il primo è che la competenza a ricevere ed esaminare le denunce di abuso d’ufficio episcopale appartenga alle Congregazioni per i Vescovi, per l’Evangelizzazione dei Popoli, o per le Chiese Orientali e tutte le denunce debbano essere presentate alla Congregazione appropriata. Poi che il Santo Padre dia un mandato alla Congregazione per la Dottrina della Fede per giudicare i vescovi in relazione ai delitti di “abuso d’ufficio”.

Ancora: che il Santo Padre autorizzi l’istituzione di una nuova Sezione Giudiziaria all’interno dell’ex Sant’Uffizio e la nomina di personale stabile che presterà servizio nel Tribunale Apostolico. La realizzazione di questo punto avverà in seguito a consultazioni con il prefetto della Congregazione, il cardinale Gerard Ludwig Muller, il quale – questa è la quarta proposta – sarà affiancato da un Segretario per assisterelo riguardo al Tribunale.

Il Segretario – ha evidenziato padre Lombardi – avrebbe la responsabilità della nuova Sezione Giudiziaria e il personale della Sezione sarà utilizzabile anche per i processi penali per l’abuso dei minori e degli adulti vulnerabili da parte del Clero. Anche queste decisioni saranno applicate previa consultazione con il prefetto della Congregazione.

Infine la Pontificia Commissione ha chiesto che il Papa stabilisca un periodo di cinque anni in vista di ulteriori sviluppi delle proposte e per il completamento di “una valutazione formale” della loro efficacia. Il C9 ha concordato “all’unanimità” su tali orientamenti e Francesco li ha pienamente approvati, concedendo l’autorizzazione affinché siano fornite risorse adeguate per conseguire questi fini. Quindi – ha affermato Lombardi – “il dato importante non è solo che queste proposte siano state messe sul tavolo, ma che il Papa dica ‘andiamo avanti'”.

Il Pontefice, poi, farà proprio il giudizio dell’organismo che processerà i vescovi: “Se il Papa dice che il giudizio è di competenza del tribunale, poi accetterà il giudizio del tribunale a cui ha delegato la questione”, ha spiegato Lombardi. Il tema della “accountability” di certo “non nasce dal nulla”, ha poi precisato, ricordando che “già nel codice di diritto canonico ci sono elementi” su queste fattispecie di reato.

Certo è che con le nuove proposte della Commissione viene definita “la procedura per affrontare questi casi” e anche meglio inquadrata la voce “abuso d’ufficio” che comprende la “omissione di quello che avrebbe dovuto fare”. Questo evidentemente, ha detto il gesuita, non è un reato pari ai delicta graviora, “è un altro tipo di mancanza” e pertanto “va giudicato in modo adeguato”.  

Sotto l’occhio vigile del C9 è passata anche la questione dei media, dopo che la mattina del 9 giugno i nove cardinali hanno ascoltato la relazione tenuta da mons. Dario Viganò, direttore del Centro Televisivo Vaticano, e presidente della Commissione per i mezzi di comunicazione vaticani istituita da Bergoglio lo scorso 23 aprile. Una commissione che affianca la Vatican Media Commission presieduta da Lord Chris Patten, “più ristretta e più facilmente consultabile”, comprendendo membri residenti a Roma. Tra questi anche Paolo Nusiner, direttore generale del quotidiano della Cei Avvenire, e padre Antonio Spadaro, direttore de “La Civiltà Cattolica”.

I cardinali si sono trovati d’accordo nell’apprezzare lo studio della fattibilità svolto da tale Commissione. In particolare, partendo dalle analisi e dai report della McKinsey e delle precedenti Commissioni (la COSEA e la succitata VMC), il team di Viganò ha presentato un progetto di riforma realizzabile in quattro anni, che prevede la salvaguardia del personale e una graduale integrazione delle istituzioni. Ovvero: il Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, la Sala Stampa della Santa Sede, la Radio Vaticana, il Centro Televisivo Vaticano, l’Osservatore Romano, il Servizio Fotografico, la Libreria Editrice Vaticana, la Tipografia Vaticana, il Servizio Internet Vaticano.

Anche in questo caso, Francesco ha dato il suo placet anche per quanto riguarda la tempistica proposta, che prevede nei prossimi mesi la costituzione di un maxi Dicastero – tuttavia ancora senza nome – e le nomine necessarie per l’avvio del processo. La Commissione – ha rimarcato padre Lombardi – continua tuttora il suo lavoro, che deve ancora essere completato.

Infine, tra gli altri argomenti, il C9 ha ha ascoltato una comunicazione di padre Michael Czerny, del Pontificio Consiglio Iustitia et Pax, a proposito della nuova Enciclica sul creato e della preparazione per la sua pubblicazione, prevista per il prossimo 18 giugno. Czerny ha riferito che, su desiderio del Papa stesso, sono state inviate delle email, introdotte da una lettera del cardinale Turkson, in modo da informare gli Ordinari di tutto il mondo della prossima pubblicazione del documento e dare ad essi suggerimenti e sussidi. 

Quest’ultimi riguardano l’insegnamento e gli interventi precedenti di Papa Francesco sui temi dell’ambiente; un modo, quindi, per ‘preparare’ episcopati e singoli vescovi ai contenuti dell’enciclica, affinché possano accompagnarne la pubblicazione co
n spiegazioni e commenti appropriati. Il tutto perché – ha concluso il direttore della Sala Stampa – la pubblicazione di “Laudato Sii” sia vissuta come “un importante evento della vita della Chiesa universale in comunione con il Santo Padre”. 

Dopo questa sessione, il Consiglio di Cardinali si incontrerà nuovamente dal 14 al 16 settembre.

 

 

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Salvatore Cernuzio

Crotone, Italia Laurea triennale in Scienze della comunicazione, informazione e marketing e Laurea specialistica in Editoria e Giornalismo presso l'Università LUMSA di Roma. Radio Vaticana. Roma Sette. "Ecclesia in Urbe". Ufficio Comunicazioni sociali del Vicariato di Roma. Secondo classificato nella categoria Giovani della II edizione del Premio Giuseppe De Carli per l'informazione religiosa

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