Nella Repubblica del Kazakhstan sta per inaugurarsi il Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali, una piattaforma di dialogo triennale nata nel 2003 su iniziativa del Presidente Nursultan Nazarbaev e giunta quest’anno alla sua quinta edizione. Non è certamente un caso che sia proprio questo Paese ad aver fatto proprio un progetto di dialogo inter-religioso: divenuto indipendente nel 1991, il Kazakhstan ospita oltre un centinaio di etnie e una quarantina di confessioni diverse, abbisognando perciò di un costante riferimento alla concordia civile e sociale tra le sue diverse componenti.
Parzialmente ispirato dagli incontri di Assisi, il Congresso si muove attorno a due principi fondamentali. Da un lato, vi è la volontà di sottolineare l’importanza del fatto religioso come tale, nella convinzione cioè che la cultura religiosa è portatrice di valori e idee capaci di concorrere efficacemente al bene della società e che per questo non vanno limitate alla sfera della coscienza personale, ma è necessario dar loro spazio nel dibattito pubblico.
Dall’altro lato, il Congresso manifesta la chiara intenzione di promuovere il reciproco rispetto tra gli appartenenti alle diverse confessioni per prevenire la violenza e l’estremismo: in una regione, quella centroasiatica, attraversata da varie correnti di islamismo radicale una simile prospettiva appare senza dubbio di grande importanza.
È inoltre importante sottolineare che il Congresso non ambisce, almeno in linea di principio, a discutere di temi propriamente confessionali e dunque ad equiparare il contenuto dogmatico delle diverse religioni: le discussioni riguardano spesso temi trasversali quali l’ecologia, l’educazione, la concezione generale della persona umana, sui quali le diverse tradizioni possono convenire al di là del contenuto specifico di ciascuna di esse.
Il Congresso non è d’altronde l’unica iniziativa nella Repubblica del Kazakhstan volta a valorizzare il fattore religioso: dal 1992, il 18 ottobre di ogni anno nel Paese si tiene ad esempio il “Forum Mondiale di Cultura Spirituale”. Se il Congresso pone l’accento sul dialogo tra le diverse tradizioni religiose per trovare un modus vivendi pacifico all’interno della Repubblica, il Forum insiste sulla dimensione spirituale come presupposto per una società più giusta (critica al materialismo, importanza dei valori trasmessi dalle generazioni passate, centralità dei temi etici).
Quest’impostazione ha un riflesso importante anche nella politica estera del Paese: se sul piano interno l’obiettivo primario è quello di garantire la concordia, verso l’esterno il Kazakhstan si è fatto esplicitamente portavoce della prospettiva del dialogo di civiltà, particolarmente accentuata dopo l’11 settembre quando, per reazioni agli attentati alle Torri Gemelle, nella comunità internazionale è prevalsa invece per alcuni anni l’idea dello scontro come unica forma di risoluzione dei conflitti.
Bisogna ricordare inoltre che il Kazakhstan, pur essendo un Paese a maggioranza musulmana, ospita importanti minoranze cristiane (in particolar modo cristiano-ortodosse) e ha spesso tributato un grande rispetto pubblico proprio alla Chiesa cattolica. Nel 2001 Giovanni Paolo II si recò in questo Paese, incontrando le massime autorità politiche – compreso il Presidente Nazarbaev – e tenendo un’importante allocuzione in un’università della capitale Astana.
In Occidente si conosce generalmente assai poco delle iniziative culturali del Kazakhstan, un Paese giovane che ha conquistato l’indipendenza da solo ventiquattro anni e che per molti aspetti si trova ancora in una fase di transizione. Proprio per articolare una riflessione generale sul tema del dialogo e del contrasto all’estremismo (avente come focus il Kazakhstan ma esteso più generalmente ai problemi della contemporaneità), pochi giorni dopo il Congresso kazako si terrà a Roma un convegno dedicato proprio a questo tema. Organizzata dall’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG), in collaborazione con l’Ambasciata della Repubblica del Kazakhstan in Italia, la conferenza Contro l’estremismo e il terrorismo. Risultati e prospettive del Congresso dei Leader delle Religioni Mondiali e Tradizionali in Kazakhstan avrà luogo martedì 16 giugno 2015 presso la Sala del Refettorio della Camera dei Deputati a partire dalle ore 15.
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Dario Citati è Direttore del Programma di ricerca «Eurasia» dell’Istituto di Alti Studi in Geopolitica e Scienze Ausiliarie (IsAG) [www.istituto-geopolitica.eu] e redattore della rivista Geopolitica [www.geopolitica-rivista.org].