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Premio Strega 2015, tre donne + una (?) tra i dodici finalisti

Mercoledì 10 giugno la cinquina che si contenderà la 69esima edizione

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8 uomini, 3 donne + Elena Ferrante. Questa la composizione per genere che si sta contendendo l’entrata nella cinquina finalista che parteciperà all’assegnazione 2015 del Premio letterario italiano più conosciuto, il Premio Strega (www.premiostrega.it), che si terrà nei primi giorni di luglio.

Escludendo la Ferrante (1) della quale si ignora l’identità, le altre tre donne in lizza sono Wanda Marasco, Marina Mizzau e Clara Sereni. Risalta subito la netta differenza d’età media tra le donne e gli uomini in competizione (2), con circa 20 anni in più per le prime.

Wanda Marasco – che è nata e vive a Napoli, diplomata in regia e recitazione – con Il genio dell’abbandono racconta la vita del più grande scultore italiano fra l’Ottocento e il Novecento, cioè  Vincenzo Gemito.

Marina Mizzau – nata a Roma e vive a Bologna dove per anni si è occupata di Psicologia dei Linguaggi -, con il suo Se mi cerchi non ci sono,  descrive dell’incontro, dopo il funerale di un certo Leonardo, tra le due mogli, le figlie, le sorelle, il nipote, il cugino, una zia e alcuni amici, intrecciando ricordi con barzellette e risate, conflitti e incomprensioni, equivoci e amori. 

Infine Clara Sereni – nata a Roma, vive a Perugia, da anni impegnata nel volontariato -, con Via Ripetta 155 narra in prima persona gli anni tra il ’68 ed il ’77, iniziati con l’utopia libertaria e finiti col terrorismo.

Non semplice il compito di queste tre scrittrici perché le ultime donne vincitrici del Premio Strega sono state nel 2002 Margaret Mazzantini (Non ti muovere) e nel 2003 Melania Mazzucco (Vita) e da allora, il periodo sino all’edizione attuale, cioè almeno 11 edizioni, è quello più lungo senza l’affermarsi di una donna da quando è stato istituito il Premio Strega.

I temi raccontati dalle autrici già si ritrovano nel panorama letterario (la storia di un artista, la storia di una famiglia che si incontra dopo un lutto, la storia di una generazione che incrocia il terrorismo), ma questa volta la differenza la può fare la profondità di narrazione vista nell’insieme delle candidature, cioè come il racconto può risentire dell’esperienza di chi scrive e come questa esperienza possa divenire valore condiviso.

Chiudiamo con i tweet postati dagli scrittori che hanno presentato le opere e le autrici su #premiostrega e che, nella loro sintesi, molto dicono delle loro vite e/o dei loro personaggi:

Silvio Perrella di Wanda Marasco: “In questo romanzo si dice la verità su un momento storico, un uomo, una città; la dice una donna che usa le armi bastevoli della poesia”.

Angelo Guglielmi di Marina Mizzau: “Romanzo conversazione usato in funzione disgregatrice della realtà. Restano la grazia dolente dell’autrice e la sua cocciuta compostezza”.

Massimo Onofri per Clara Sereni: “Il referto materiale e quotidiano di una vita può diventare il modo più efficace per raccontare le verità profonde di un’epoca”.

***

NOTE

[1] Elena Ferrante è in lizza con Storia della bambina perduta, l’ultimo dei quattro volumi che compongono L’Amica Geniale.

[2] Gli autori (maschili) ed i relativi  titoli in gara sono i seguenti: Vinicio Capossela (Il paese dei coppoloni), Mauro Covacich (La sposa), Vins Gallico (Final Cult), Fabio Genovesi (Chi manda le onde), Nicola Lagioia (la ferocia), Marco Santagata (Come donna innamorata), Paolo Zardi (XXI secolo), Zerocalcare (Dimentica il mio nome).

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Antonio D'Angiò

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