In questi giorni frulla nella mia fantasia il ritornello di una vecchia canzone: “Che cosa hai messo nel caffè, che ho bevuto su da te, c’è qualche cosa di diverso adesso in me. Se c’è un veleno morirò, ma sarà dolce accanto a te, perché l’amore che non c’era adesso c’è”.
Sembra dire: a me non importa vivere o morire, se ora ci amiamo. Ora che sono accanto a te, per me sarà dolce anche il morire. L’amore che ora c’è tra noi due ha sapore eterno; è un amore che non può morire, un amore che neppure la morte può interrompere.
Morire accanto a te, tenuto per mano da te mentre stringo la tua, non è un morire, ma il momento più bello, perché – come dice Gesù – è l’espressione dell’amore più grande: donarci l’un l’altro la vita per amore.
Gesù, che cosa hai messo nel nostro matrimonio? Hai messo te stesso, ci hai travolti e coinvolti nel tuo amore eterno e creatore di vita. Non c’è più nulla, nessun veleno, nemmeno la morte che ci possa separare dal tuo amore, Gesù. Ecco perché l’uomo non può separare ciò che Dio ha unito.
Con il sacramento del matrimonio, ci hai immessi nel circuito del tuo amore con il Padre, ci fai partecipi dell’amore reciproco che voi tre divine persone vivete in Cielo. Allora sulla terra l’amore coniugale è allo specchio con l’amore che intercorre tra coloro che vivono in cielo.
Ciao da p. Andrea
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