I cristiani perseguitati “sono un ottimo modello per noi con il loro coraggio, la lealtà: è impressionante, ad esempio, che nessuno dei 21 copti che sono stati decapitati in Libia sulla spiaggia, era disposto a rinunciare alla sua fede. Questa è una verità umiliante per noi che viviamo in libertà, una testimonianza che non dobbiamo dimenticare”.
Sono dichiarazioni forti quelle rilasciate dal cardinale Christoph Schönborn, arcivescovo di Vienna, in una lunga intervista pubblicata oggi sul sito della “Christian Solidarity International (Csi) – Österreich”, realizzata per conto del network cattolico statunitense Eternal Word Television Network – Ewtn. Il porporato parla delle persecuzioni dei cristiani nel mondo, nel Vicino e Medio Oriente, in Pakistan e Nigeria, al termine di una marcia silenziosa di solidarietà, svoltasi a Vienna il 29 maggio per inaugurare la Lunga notte delle chiese.
Nel colloquio, ripreso dal Sir, l’arcivescovo sottolinea che ciò che i cristiani possono fare in Austria, e in generale in Europa, è “di utilizzare tutte le opportunità per esercitare influenza politica” per porre rimedio a errori politici che ne hanno causato altri, come gli interventi militari. “Dobbiamo incoraggiare i cristiani, ma aiutare chi non vede futuro nel proprio Paese”, afferma, “non dobbiamo abbandonare la speranza che ci sia una maggioranza anche tra le altre religioni che non è d’accordo con quello che sta accadendo ai cristiani”.
“Infatti non dimentichiamo come molti musulmani oggi sono anche loro vittime di violenza, del terrore cieco”, osserva Schönborn, ricordando che “anche loro sono nostri fratelli e sorelle”. Pertanto “siamo solidali con loro. E speriamo che loro che sono lì, lo siano con noi”.
Il primate d’Austria si dice poi sicuro che il bene prevarrà sul male: “Il bene ha già trionfato! Noi crediamo nella risurrezione, nel perdono, nella riconciliazione! Noi crediamo in Gesù Cristo, che è il Salvatore di tutti gli uomini, anche quelli che ora perseguitano i cristiani. Noi crediamo che il perdono è efficace. Penso che molti pregano per i loro nemici. Tutto ciò che è la speranza, è seme per un futuro migliore”.