Inaugurato il “Refettorio Ambrosiano”, dove si coniugano povertà, gratuità e bellezza

Realizzata con crowfounding, la nuova opera distribuirà a indigenti cibo destinato ad essere buttato, lavorato da chef di fama internazionale

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“Voglio esprime la mia gratitudine mia per questo bellissimo gesto che è la punta dell’iceberg della città metropolitana e plurale che è Milano. Questa iniziativa è un gesto di riconoscimento reciproco tra persone che possono pure avere una visione diversa della vita ma sanno che devono vivere insieme e trasformano questo dato di fatto in una scelta per la vita buona attenta a chi ha bisogno”. Con queste parole il cardinale Angelo Scola, ha presentato questa mattina il “Refettorio Ambrosiano”, inaugurato oggi a Milano.

Dopo oltre un anno di lavoro, il vecchio teatro di Greco è stato trasformato in un luogo di bellezza dove andrà in scena quotidianamente la solidarietà. Il cibo che in troppi luoghi di Milano verrebbe sprecato, qui sarà recuperato e nobilitato da grandi chef. Caritas Ambrosiana lo servirà a persone bisognose inserite in un percorso articolato verso il recupero dell’autonomia.

Commentando le tante opere negli spazi del “Refettorio”, il cardinale Scola ha sottolineato di essere stato “colpito dalla capacità degli ideatori di coniugare povertà, bellezza e gratuità. La bellezza è una risposta alla fame, e se si accompagna al cibo spalanca al desiderio del compimento. È vero che bisogna il più possibile ridurre la fame e la povertà, ma il bello per sua natura, soprattutto quello che viene dal dono, non può non allietare il cuore delle persone”.

“Per la sua grande storia, Milano non può non avere attenzione per chi ha bisogno”, ha aggiunto il porporato, “l’uomo parte sempre dal bisogno, Gesù lo faceva, ma era attento a dilatare il bisogno in desiderio: è quello che i promotori di questa iniziativa hanno intuito. Hanno voluto costruire una realtà con più dimensioni. Questo, perché nutre veramente la vita solo ciò che rallegra il cuore. Entrando qui si ha subito la percezione della bellezza, e quindi di un modo più adeguato per affrontare la tragedia della fame”.

Dunque la realizzazione del Refettorio “non è operazione sofisticata di intellettuali ma un gesto di condivisione umana, capace di parlare a livello non solo cittadino e nazionale ma almeno europeo. Possiamo riscattarci dal narcisismo cui l’uomo occidentale è affetto, perché non abbiamo né la psicologia dei gufi né quella dei corvi che pensano che tutto sia perduto”. Refettorio Ambrosiano – ha rimarcato Scola – è un luogo che mostra la capacità di coniugare la povertà con la bellezza, nel solco della grande tradizione di Milano, dove i maggiori contributori alla costruzione del Duomo sono stati i poveri e le prostitute. In questa struttura, di una bellezza sobria, semplice senza orpelli, la gratuità si unisce all’intelligenza, per produrre genialità”.

Sul valore del “Refettorio Ambrosiano per la città” e a livello internazionale nel semestre di Expo, si è soffermato il sindaco Giuliano Pisapia: “Credo che questa iniziativa rientri in un progetto complessivo che Milano sta portando avanti con il protocollo dei sindaci delle città del mondo dove ormai vive il 60 per cento della popolazione del pianeta. Un protocollo con impegni precisi, e buone passi, una della quali è senza dubbio il Refettorio Ambrosiano”, ha detto.

L’iniziativa ha già coinvolto i più importanti chef internazionali. “Mi sono bastati 45 minuti per fare il giro di telefonate ai cuochi più importanti del mondo”, ha raccontato Massimo Bottura, lo chef tristellato ideatore del progetto, “tutti non mi facevano nemmeno finire di parlare che subito mi dicevano si. Alain Ducasse, ad esempio, mi ha detto che verrà qui il 14 luglio per festeggiare al Refettorio Ambrosiano la presa della Bastiglia”.

“Abbiamo voluto che questo luogo fosse anche un posto bello, perché solidarietà e bellezza sono la stessa cosa: la bellezza sta nel come si da”, ha sottolineato invece Davide Rampello, regista e curatore del Padiglione Zero in Expo, ringraziando tutti gli artisti e i designer che hanno offerto gratuitamente la loro opera.

Il Refettorio Ambrosiano sarà alimentato dalle eccedenze prodotte dal sito espositivo. Un accordo firmato con Coop a cui si stanno aggiungendo altri operatori, ha già consentito dal 6 maggio ad oggi di recuperare oltre 3 tonnellate di cibo fresco (carne, pesce, frutta, verdura, focacce e latticini) proveniente dal punto vendita aperto dall’azienda di distribuzione nel sito espositivo e de altri esercizi. I prodotti, destinati ad essere buttati, sono stati lavorati dalla cooperativa il Grigio di Lecco e ridistribuiti alle persone in difficoltà attraverso i centri di ascolto delle parrocchie e le mense della città.

Da questa sera, quando entrerà in funzione il Refettorio, una parte di queste derrate sarà utilizzata dagli chef di fama internazionale chiamati da Massimo Bottura che si alterneranno nel corso del semestre espositivo. Quando non ci saranno gli chef, saranno i cuochi del Refettorio a cucinare con le eccedenze. La gestione del Refettorio sarà affidata da uno staff stabile composto da un responsabile, una cuoca, un aiuto e un educatore aiutati da una 70ina di volontari che daranno il turno nell’arco della settimana. Funzionerà da lunedì a venerdì la sera (nel fine settimana sarà a disposizione della comunità parrocchiale di Greco). Servirà 90 pasti per altrettante persone individuate da Caritas Ambrosiana tra coloro che sono già inserite in un percorso di recupero di cui l’aiuto alimentare costituisce solo una tassello di un mosaico più ampio di interventi.         

La prima cena del refettorio Ambrosiano sarà servita questa sera. A prepararla sarà lo chef Massimo Bottura con il suo staff. In occasione del debutto il Refettorio Ambrosiano si avvarrà anche della collaborazione dell’azienda Carpigiani che per l’occasione preparerà un gelato realizzato con materie prime di recupero.

Gli arredi e le opere d’arte sono state donate dagli autori. Una parte delle spese di realizzazione sarà coperta con i fondi dell’8×1000 alla Chiesa Cattolica. Un’altra parte da una raccolta fondi partecipativa sulla rete. La società Up ha sviluppato una piattaforma di crowdfunding sul portale www.upeurope.com che debutterà proprio con la campagna “Ama il prossimo tuo un po’ più spesso” a favore del Refettorio Ambrosiano. Nella sezione dedicata si potrà sostenere la gestione del Refettorio nel tempo offrendo delle donazioni e ricevendo una ricompensa in base a quanto destinato. È la prima volta che la Dicoesi di Milano ricorre al crowfounding.

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È possibile effettuare donazioni anche mediante www.refettorioambrosiano.it

 

 

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ZENIT Staff

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