“Indegno” e “meschino”. Il portavoce vaticano padre Federico Lombardi non usa mezzi termini per definire l’inchiesta apparsa sul settimanale L’Espresso che racconta di lotte interne in Vaticano sulle questioni economiche, criticando in particolare il prefetto della Segreteria per l’Economia, il cardinale australiano George Pell.
In una nota pubblicata sul sito della Radio Vaticana, padre Lombardi si limita a fare “tre osservazioni molto semplici” a proposito della pubblicazione degli articoli di questa mattina. Anzitutto, afferma, “il passaggio di documenti riservati alla stampa per finalità polemiche o per alimentare contrapposizioni non è nuovo, ma è sempre da condannare decisamente, ed è illegale”.
Poi, “il fatto che argomenti complessi dal punto di vista economico o giuridico siano stati o siano oggetto di discussione e di punti di vista diversi è da considerare normale. Alla luce dei pareri emersi il Papa dà i suoi orientamenti e tutti i responsabili li seguono”.
Inoltre, sottolinea il direttore della Sala Stampa vaticana, “l’articolo indirizzato direttamente ad attacchi personali è da considerare indegno e meschino. E non è vero che la Segreteria per l’Economia non stia portando avanti il suo lavoro con continuità ed efficacia”.
A conferma di ciò – conclude – “la Segreteria prevede nei prossimi mesi di pubblicare i bilanci del 2014 e i preventivi del 2015 per tutte le entità della Santa Sede, compresa la stessa Segreteria”.