Genio aveva un comportamento che mi sembrava un po’ fuori norma. Sempre, s’intende, che per norma si pensi alla ricorrente mentalità del pensare o del giudicare.
Tendeva, ad ogni incontro, in chiesa o fuori chiesa, a mettersi agli ultimi posti. In questi casi, come faccio con chi posso, chiamo le persone ai primi posti, vicini a me che tengo l’incontro, per poterli vedere, ascoltare e, se possibile, con loro dialogare.
Qualcuno si rifiuta di venire ai primi posti scusandosi di sentirsi indegni. A queste parole io di solito ribatto: se ti metti all’ultimo posto perché ti senti indegno, cosa dovrei fare io, se non scappare dalla chiesa?
Ho potuto, pian piano, constatare che Genio si metteva all’ultimo posto per un altro motivo. Ieri, incontrandolo per strada, lo raggiungo con un’affermazione scherzosa: “Genio, sei una persona molto umile. Ti vedo sempre all’ultimo posto”.
Mi risponde anche lui tra il serio e il faceto: “Io non bado se dove mi siedo sia o no l’ultimo posto; so che dove mi metto è per me il primo posto: sono accanto alla persona che più amo e che mi ama “da morire”: è la mia fidanzata. E’ veramente il posto migliore che si possa occupare sulla terra”.
Mi è cristianamente logico concludere: se per amore degli ultimi mi metto con loro all’ultimo posto, mi trovo senza dubbio al primo posto, il migliore che si possa occupare sulla terra: è quello occupato da Gesù che, amandoti da morire, ha lasciato il Cielo per stare con i peccatori.
Ciao da p. Andrea
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