Tribunale della famiglia: luci e ombre

Il Forum delle famiglie accoglie con favore l’istituzione da parte del Governo di un Tribunale specializzato sui procedimenti riguardanti la famiglia, ma teme strumentalizzazioni per introdurre le unioni di fatto

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A margine del Consiglio dei ministri di ieri, 10 febbraio, il ministro della Giustizia, Andrea Orlando, ha spiegato alcuni degli aspetti della riforma della giustizia che è in cantiere. Tra questi c’è anche l’istituzione di un Tribunale della famiglia. “La sezione – ha sottolineato il Guadasigilli – avrà competenza su tutti gli affari relativi alla famiglia, anche non fondata sul matrimonio, e su tutti i procedimenti attualmente non rientranti nella competenza del Tribunale per i minorenni in materia civile”.

L’iniziativa del Governo è accolta con “particolare interesse” dal Forum delle associazioni familiari. Il Forum – si legge in una nota – “già da tempo ha segnalato l’esigenza di un Tribunale per la famiglia che raccolga tutti i procedimenti riguardanti la famiglia in quanto e i diritti dei suoi membri in ambito civile, penale e amministrativo”.

Il Forum aveva anche chiesto che a questo nuovo soggetto (Sezione specializzata o nuovo Tribunale per la famiglia) “venissero attribuite una giusta specializzazione e una appropriata e dedicata dotazione organica, in modo da costruire nel tempo uno spazio competente, con personale dedicato esclusivamente alla cura e regolazione delle relazioni familiari e alla tutela dei diritti delle persone (e soprattutto dei minori) nelle relazioni familiari”. 

La speranza è quindi che “questa decisione del Governo sia in questa prospettiva, e confidiamo che si possa concretizzare anche un rinnovato confronto approfondito con le associazioni familiari”.

Non manca però una perplessità. Il Forum si chiede cosa si intende per  “famiglia anche non fondata sul matrimonio”? Si legge nella nota: “Non vorremmo che il disegno di legge approvato ieri sia strumentalizzato per introdurre una qualche regolamentazione delle unioni di fatto, scavalcando il lavoro e le prerogative del Parlamento e dell’intero Paese”.

Del resto “il dibattito parlamentare non è ancora giunto ad una soluzione condivisa in materia di unioni di fatto, anzi si trova in alto mare a causa della controversa e inaccettabile proposta di testo avanzato dalla relatrice Cirinnà”.

“L’identità della famiglia e del matrimonio sono un prezioso bene comune, di rilevanza costituzionale e decisivo per l’identità del Paese, non regolabile a colpi di decreto legge e di fiducia – conclude il Forum -. Ma su questo rischio siamo certi che la figura del presidente Mattarella saprà garantire un saldo presidio”.

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ZENIT Staff

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