La morte di almeno 45 persone nelle ultime 24 ore nell’Est dell’Ucraina fa da corollario al vertice di Minsk, in programma oggi tra Merkel, Poroshenko, Hollande e Putin, rispettivamente presidenti di Germania, Ucraina, Francia e Russia. Prima del vertice a quattro, c’è stato un incontro a tre in cui mancava il rappresentante del Cremlino.
Come ribadito dagli stessi partecipanti al summit e dal presidente americano Obama, questo incontro è l’ultima possibilità per trovare una soluzione pacifica alla crisi ucraina. Secondo l’agenzia interfax i leader delle autoproclamate Repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk sarebbero a Minsk per poter firmare un eventuale accordo finale.
Mentre i partecipanti affermano che l’obiettivo minimo dell’incontro di Minsk è arrivre a un “cessate il fuoco” che possa aprire la strada a un accordo più duraturo, da Mosca giungono parole confortanti. “Secondo nostra comune convinzione – ha riferito il ministro degli Esteri, Sergej Lavrov, in conferenza stampa – la situazione in Ucraina non può essere risolta con mezzi militari, il cammino verso la pace passa attarverso il dialogo diretto tra Kiev e coloro che vogliono difendere la loro terra nel sud-est”. Compito della comunità internazionale – ha concluso Lavrov – è “garantire i loro dritti, i dritti di tutto coloro che vivono in Ucraina”.