Papa Francesco che intavola un dialogo scherzoso con i bambini e i piccoli che rispondono a tono urlando in coro. Una scena vista già diverse volte in quest’anno e mezzo di pontificato, ma capace sempre di suscitare sorrisi emozionati. Come è accaduto questa mattina, nell’atrio dell’Aula Paolo VI, durante l’incontro del Santo Padre con 500 bambini di Napoli e Roma partecipanti all’iniziativa del Pontificio Consiglio per la Cultura “Il Treno dei bambini”, nell’ambito del “Cortile dei Bambini”.
L’evento – che coinvolge studenti di sei scuole primarie di Napoli e due della Capitale a rischio dispersione e abbandono scolastico – è giunto alla seconda edizione, quest’anno sul tema “Scavatori di luce”, e vede la collaborazione delle Ferrovie dello Stato Italiane.
La ciurma di cappellini rossi e magliette bianche è giunta infatti in Vaticano con un treno a loro completamente dedicato: il “Treno dei bambini”, appunto, che, chiassoso e festante, ha accompagnato i piccoli passeggeri direttamente nelle braccia del Pontefice. Il quale – come sempre quando si tratta di bambini – è sembrato essere particolarmente gioioso e divertito da questa ‘visita a domicilio’. Soprattutto nel momento in cui la componente napoletana, per salutarlo, ha intonato una singolare versione di “O’ sole mio”, sostituita in “O’ Papa mio”.
“Bravi”, ha esclamato il Papa con un largo sorriso. Ha poi avviato il consueto e catechetico ‘botta e risposta’ a partire dal dono portatogli dai ragazzi: una pianta in un vaso contenente terra delle catacombe. “Dentro qui c’è terra delle catacombe, eh?”, ha domandato il Santo Padre. “…delle Catacombe di San Gennaro!”, hanno precisato i piccoli. “San Gennaro, eh? Sono le più importanti, no?”, ha chiesto Francesco. “Siii” è stata la risposta, in coro. E il Papa ridendo: “Perché sono a Napoli, eh? Eh, siete furbi, voi napoletani, eh?”.
Da lì lo spunto per il dialogo: “Ma, ditemi: le catacombe sono sulla spiaggia, alla luce di tutto?”. “Noooo… sotto terra…”, hanno affermato i bambini. “E nelle catacombe, c’è la luce?”, ha insistito il Papa. “Nooo… c’è il buio”. Quindi, ha proseguito il Santo Padre, “mi avete portato questa terra del buio per farla diventare luce”. La luce infatti “è più importante del buio”. Allora, “quando noi siamo nel buio, cosa è importante fare? Andare…”, ha domandato il Pontefice lasciando in sospeso la frase. E i bambini: “… andare alla luce!”. Di nuovo, Francesco: “Cercare …”; e i piccoli: “… la luce!”. Questa luce va cercata “dentro di noi, sempre”, ha spiegato il Papa, perché essa “ci dà gioia, ci dà speranza”.
Inoltre, ha proseguito Bergoglio, grazie alla luce la pianta cresce, e ogni cosa che nasce e germoglia su questa terra rappresenta un frutto nuovo che contribuisce a creare “un mondo migliore”. “E per fare un mondo migliore, come si fa? Con l’odio, si fa con l’odio?”, ha incalzato il Pontefice. “Nooo…”, hanno urlato i ragazzini, e uno di questi in modo ancora più forte: “Nooo… con l’amore!”.
“Bene, dillo, dillo forte!”, ha ripreso il Papa, “con l’amore. Con l’amore. Tutti insieme, come fratelli, lottando uno accanto all’altro per l’amore. E per questo vi dirò una cosa: quando l’apostolo Giovanni, che era tanto amico di Gesù, voleva dire chi è Dio, sapete cosa ha detto? ‘Dio è amore’. È bello questo…”.
Quindi “chi è Dio?”, ha interrogato ancora il Pontefice per inculcare meglio il concetto. E i bimbi non deludono le sue aspettative: “È amore!”, hanno detto. “Bravi. Dio è amore – ha ribadito Bergoglio – e noi andiamo verso la luce per trovare l’amore di Dio. Ma l’amore di Dio è dentro di noi, anche nei momenti bui? C’è l’amore di Dio lì, nascosto? Sì, sempre! L’amore di Dio non ci lascia mai. È sempre con noi. Abbiamo fiducia in questo amore, eh?”.
All’ultimo “Siii…”, in coro e di cuore, il Papa compiaciuto ha congedato i piccoli ospiti. E anche lui col cuore ha affermato: “Vi ringrazio per la vostra visita, sono contento di incontrarvi, che ci siamo incontrati tutti insieme. Sono tanto contento”. “Anche noi! Tutti siamo felici… Ti vogliamo bene”, hanno replicato i 500 napoletani e romani.
“Grazie tante!”, ha concluso il Santo Padre, “adesso io pregherò il Signore per voi, perché faccia di voi bambini, bambine, ragazzi, ragazze, uomini, donne che portano avanti l’amore. Quando va avanti l’amore di Dio, tutto va bene”. Infine, su ogni testolina è giunta la speciale benedizione del Vescovo di Roma. Insieme ad essa, una importante raccomandazione: “Ognuno di voi ora pensi dentro al cuore alle persone a cui vuole bene, perché siano benedette”.