Mons. Galantino: "Divorzio breve è deriva culturale"

Il segretario generale della Cei commenta il voto di ieri alla Camera, spiegando che “la fretta non porta da nessuna parte” e che le coppie con problemi hanno invece bisogno di tempo di “riflessione”

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Nonostante l’ampia convergenza registrata alla Camera a favore del divorzio breve, la norma desta diffuse perplessità e preoccupazioni. Mons. Nunzio Galantino, segretario generale della Conferenza episcopale italiano, ritiene che il voto di ieri “non darà nessun contributo” alle riflessioni su matrimonio, famiglia e figli.

“Non credo si possa parlare di conquista, tanto meno definirla storica”, commenta dunque il presule a margine della presentazione di un libro presso l’Università Lumsa. “Una accelerazione per quel che riguarda il divorzio non fa che consentire una deriva culturale”, riflette mons. Galantino. A suo avviso “togliere spazio alla riflessione non risolverà”, pertanto “la fretta non porterà da nessuna parte”. Per il segretario della Cei “il matrimonio e la famiglia restano il fondamento della nostra società”.

Società a cui “il divorzio sprint non darà nessun contributo”. Secondo il vescovo “se l’alveo deve essere quello della fretta, del riflettere senza un confronto, allora il divorzio sprint non permetterà alla società di recuperare ciò di cui ha più bisogno”. Parlando da uomo di Chiesa, mons. Galantino spiega: “Come prete incontro tante famiglie con problemi. Di questo passo, con il divorzio veloce quante famiglie si sarebbero sfasciate. E invece la riflessione, il più delle volte, mi porta a dire che farebbe prevalere il buon senso e porterebbe a risolvere i tanti problemi che comunque ci sono”.

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ZENIT Staff

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