“Rimanete nelle vostre terre, e affronteremo insieme le sfide”. L’appello arriva dal Patriarca di Antiochia dei maroniti, Bechara Boutros Rai, ed è rivolto ai cristiani che vivono nella Terra Santa. Le sue parole - riferisce l’agenzia Fides - le ha pronunciate durante la Messa da lui celebrata, martedì 27 maggio, nella parrocchia cattolica di Nostra Signora di Fatima a Beit Sahour, nei pressi di Betlemme.

Il Patriarca maronita ha prolungato la sua permanenza in Terra Santa, dopo aver partecipato ad alcuni momenti salienti del pellegrinaggio di papa Francesco. Domenica scorsa, incontrando nel palazzo presidenziale di Ramallah, in Cisgiordania, il presidente palestinese Abu Mazen, ha ricevuto la “Stella di Gerusalemme” (la più alta onorificenza conferita dall’Autorità palestinese) “per il coraggio della sua visita in Terra Santa”, come recita un comunicato emesso dalla rappresentanza palestinese in Libano.

“Chi non vuole la pace in Palestina - ha dichiarato il patriarca Rai in occasione del suo incontro con il Presidente palestinese - non vuole la pace in Medio Oriente”. Il porporato ha già visitato la parrocchia maronita di Jaffa, il monastero di Latrun a Gerusalemme Est. Ha poi iniziato ad incontrare le comunità maronite presenti in Galilea. La presenza di cristiani maroniti in Israele si attesta intorno alle 11 mila unità.

Molti di loro sono reduci della del Christian South Lebanon Army (SLA), un contingente di cristiani libanesi formato da Israele durante il conflitto del Libano meridionale e ripiegati entro i confini israeliani quando l’esercito di Tel Aviv si ritirò a causa della rapida avanzata di Hezbollah. Ieri, presso la chiesa di san Pietro del villaggio di Capernaum, sulle rive del Mar di Galilea, il patriarca Rai ha presenziato una Messa con centinaia di questi reduci.

Nel corso della giornata, il Patriarca ha anche visitato gli ex abitanti dei villaggi cristiani di Kufr Bir'im e Iqrit, che l’esercito israeliano fece sgomberare nel 1948, sei mesi dopo la creazione dello Stato ebraico. "Vogliamo muoverci attraverso il Vaticano e faremo pressioni sul Papa fino a quando il mondo non ascolterà il nostro caso” hanno confidato queste persone al cardinale secondo quanto riferisce AsiaNews.

(F.C.)