Al via a Ratisbona la Giornata dei cattolici

Il tradizionale appuntamento dei fedeli tedeschi, giunto alla sua 99esima edizione, quest’anno è all’insegna del motto “Costruire ponti con Cristo”

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Già alla stazione ferroviaria i visitatori di Ratisbona (Regensburg) sono accolti da stand, tende e un viale di bandiere con il logo blu del Katholikentag (Giornata dei cattolici) che porta fino al cuore della città. In questi cinque giorni di attività, sintetizzati con il motto “Costruire ponti con Cristo”, la partecipazione ininterrotta di 30.000 persone è attesa nella città medievale sul Danubio.

All’inizio della celebrazione di apertura, il presidente della Repubblica federale di Germania, Joachim Gauck, ha esortato i cristiani a sostenersi vicendevolmente e ad impegnarsi: “Noi cristiani, noi membri delle Chiese dobbiamo sapere che l’unico modo in cui possiamo ancora intervenire nell’ambito dello Stato e della società è di parlare possibilmente con una voce sola”. La fede è una pretesa nel senso positivo anche per i fedeli. “La fede non ci chiede di seguire le regole che ci fanno più comodo ma di riconoscere dei principi diversi”.

Questi ultimi comprendono le richieste rimaste sempre al di fuori del main stream della società, fra cui il riconoscimento della dignità dell’uomo indipendentemente dalle sue origini, dalla sua fede e dal suo stato della salute “dal concepimento fino all’ultimo respiro e quindi del fatto che non è consentito fare tutto ciò che è possibile”, ha aggiunto Gauck suscitando un grande applauso fra il pubblico.

Nel suo indirizzo di saluto, il vescovo di Ratisbona, mons. Rudolf Voderholzer, ha messo in evidenza che “la fede cristiana è innanzitutto una relazione essenzialmente vissuta come amicizia con Gesù di Nazareth”, e che i cristiani, in quanto amici di Gesù, si sentono tenuti a compiere la sua missione. A questo proposito, il vescovo ha invitato i visitatori a vivere i prossimi giorni come un’occasione per lasciarsi incoraggiare dalla viva testimonianza di fede di tanti cristiani e di trarre ispirazione dalle costruzioni in pietra collocate nel centro storico gotico. Ha poi invitato a prendere spunto da tematiche fondamentali come il Concilio Vaticano II, fede e ragione, il diritto alla vita, la riconciliazione e l’intesa fra le popolazione tedesche e ceche, l’ecumenismo e il dialogo tra le religioni durante la 99ma edizione della giornata dei cattolici tedeschi a Ratisbona.

Questo giovedì, grazie all’iniziativa del Forum Deutscher Katholiken (Foro dei cattolici tedeschi) si terrà la prima tavola rotonda dedicata al concetto di “ecologia dell’uomo” formulato dal Papa emerito, Benedetto XVI. Sollecitato da un intervento di prof. Klaus Berger, un noto studioso di lingua tedesca del Nuovo Testamento di Heidelberg, avrà luogo un dibattito che coinvolgerà rinomati esperti, fra cui il filosofo Robert Spaemann, la psicoterapeuta Christa Meves, la filosofa Hanna-Barbara Gerl-Falkovitz, la portavoce dell’iniziativa Familienschutz (difesa della famiglia) Hedwig Freifrau von Beverfoerde e lo studioso di teologia morale e di etica medica Matthias Beck.

La presenza con uno stand, finora inedita alla giornata dei cattolici tedeschi, dell’associazione Donum Vitae, era stata oggetto di polemiche nella fase introduttiva della manifestazione. La discussione sulla “Consulenza per gestanti e per gestanti in difficoltà” in programma venerdì alle ore 14 sarà un momento difficile per la presidente Maria Eichhorn. I membri del Comitato centrale dei cattolici tedeschi hanno fondato l’associazione nel 1999 dopo che alle associazioni cattoliche era stato vietato dalle leggi ecclesiastiche di continuare a partecipare al sistema di consultori statali per donne incinte. Mentre il certificato emesso dai consultori costituisce il presupposto giuridico dell’impunità penale dell’aborto in Germania, il rilascio di quest’ultimo è in contrasto con il diritto alla vita dal momento del concepimento difeso dalla Chiesa. Dato che Donum vitae continua a rilasciare questi certificati, i vescovi tedeschi hanno sottolineato che si tratta di un’associazione al di fuori della Chiesa cattolica. Ora è importante aprire un ampio dibattito sui pro e contro di un impegno all’interno del sistema legale di consulenza per gestanti in difficoltà come condizione per allestire uno stand informativo.

All’ultimo momento gli organizzatori si sono trovati a presentare uno dei pianificatori come personaggio celebre: Stefan Oster, finora professore di teologia dogmatica e prete salesiano che sabato scorso è stato ordinato 85° vescovo di Passau e che fino a poco tempo fa ricopriva la carica di presidente del gruppo di lavoro Glaube-Kirche-Theologie (fede-chiesa-teologia). Questo sabato, il neovescovo 48enne risponderà alle domande relative alla fede, la chiesa, i media, i giovani e la preghiera incentrate sul tema Junger Bischof-junge Kirche? (Vescovo giovane – Chiesa giovane?). Oster, che ha studiato anche filosofia, ha lavorato per molti anni come giornalista radiofonico e della carta stampata prima di seguire la sua vocazione alla vita religiosa a trent’anni. Erwin Albrecht, agente radio della Conferenza Episcopale di Frisinga, parlerà con il vescovo e con i rappresentanti del gruppo di preghiera God for you(th) formato dai giovani e fondato da Oster a Benediktbeuern.

La giornata dei cattolici darà anche spazio a un’altra intensa e ampia riflessione sul Concilio Vaticano II. “Papa Giovanni XXIII, canonizzato da Papa Francesco poche settimane fa,voleva che il Concilio portasse nuovo movimento nella Chiesa. Intendeva una Chiesa che, con Cristo, si prendesse carico delle sue responsabilità nel mondo e per il mondo invece di adeguarsi semplicemente allo spirito del tempo”. Lo ha affermato in una lettera ai visitatori in occasione dell’apertura il presidente della Conferenza Episcopale tedesca, il cardinale Reinhard Marx, invitando i fedeli di assumersi questa responsabilità anche 50 anni dopo.

Prima dell’inizio dell’assemblea plenaria del Comitato centrale dei cattolici tedeschi (ZdK)[1], il presidente della Conferenza Episcopale tedesca, il cardinale Reinhard Marx ha definito un rinnovamento dell’insegnamento sociale cattolico una sfida concreta e una missione comune, spiegando come nessun cristiano possa dichiararsi indifferente nei confronti della disoccupazione e declinare qualsiasi responsabilità in materia di difesa della vita. Secondo Marx, i vescovi e i laici dovrebbero dare una testimonianza comune sulle scelte fondamentali senza voler evitare il pluralismo. Volgendo lo sguardo all’Europa, il cardinale Marx ha espresso il desiderio che la politica europea sia vista di più come un progetto: “Vorrei esortarvi ad essere sostenitori dell’Europa. Ho tanta paura che ci troviamo a stracciare il progetto nelle politiche nazionali”.

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NOTE

[1] Zentralkomitee der deutschen Katholiken

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Michaela Koller

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