A due giorni dalla fine del voto, si va delineando il quadro completo della delegazione di italiani che siederanno in Parlamento europeo. Gli scrutini sono ormai terminati, bisogna soltanto attendere che alcuni capolista eletti sciolgano le riserve sulla scelta di accettare il nuovo incarico. A quel punto si conoscerà con certezza anche il numero preciso di neo-europarlamentari italiani che possiedono una spiccata sensibilità per i temi della promozione della famiglia e della tutela della vita.
Già un primo bilancio è comunque possibile trarlo. Dei 79 candidati che durante la campagna elettorale hanno sottoscritto il manifesto Vote for family, 11 ne sono stati eletti. “È un risultato importante di cui ringraziamo i candidati che si sono impegnati per la famiglia”, commenta Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, promotrice dell’iniziativa insieme alla Federazione europea delle associazioni familiari (Fafce).
Il drappello family-friendly è composto da una robusta maggioranza di candidati di Forza Italia (5 eletti), seguita a ruota da Nuovo Centrodestra (3), Partito Democratico (2) e Lega Nord (1). Dal partito di Berlusconi provengono due candidati dalla circoscrizione Nord-Est (Elisabetta Gardini e Remo Sernagiotto), una dal Nord-Ovest (Lara Comi), uno dal Centro (Antonio Tajani) e uno dalle Isole (Salvatore Cicu).
Le “vecchie conoscenze” forziste di Strasburgo e Bruxelles sono Antonio Tajani, Elisabetta Gardini e Lara Comi. Il primo fu eletto già vent’anni fa, nelle elezioni europee del 1994, sempre tra le file dell’allora neonata Forza Italia. Rieletto anche nelle successive elezioni, ha assunto dapprima la carica di Commissario europeo per i trasporti (2008) e poi, nel 2009, di Commissario europeo all’industria. Ruolo, quest’ultimo, che ricopre ancora oggi. Il 2008 è anche l’anno in cui ha esordito come europarlamentare Elisabetta Gardini, ex volto televisivo, subentrata come prima dei non eletti di Forza Italia al seggio lasciato libero da Renato Brunetta, dimessosi per incompatibilità con l’incarico ministeriale.
Nel 1994 era ancora una bambina Lara Comi, che è stata eletta all’Europarlamento alle elezioni del 2009 e, ancora fino a tre giorni fa, con i suoi trentun’anni era la più giovane rappresentante italiana a Strasburgo. In un’intervista a ZENIT della scorsa settimana, la Comi ha dichiarato l’importanza di porre le famiglie – intese espressamente come l’unione di un uomo e una donna – “al centro delle azioni dei governi”.
Coloro che, tra i sottoscrittori di Vote for family, per la prima volta si apprestano ad entrare nell’Europarlamento con il simbolo di Forza Italia spillato sul petto, sono invece Salvatore Cicu e Remo Sernagiotto. Il primo ha iniziato la sua attività politica nel 1994, anno in cui fu eletto alla Camera tra le file di Forza Italia. Nel corso dei vari governi-Berlusconi ha ricoperto le cariche di Sottosegretario del Ministero della Difesa e, prima ancora, del Ministero del Tesoro. Più modesti gli incarichi di Remo Seragiotto, capogruppo di Forza Italia prima e del Popolo della Libertà poi nel Consiglio Regionale del Veneto. Si dichiara “ispirato ai valori della tradizione veneta e cristiana”.
A Forza Italia apparteneva anche Maurizio Lupi, attuale ministro dei Trasporti, passato nel Nuovo Centrodestra nel novembre scorso. Eletto con oltre 46 mila preferenze, potrebbe tuttavia rinunciare allo scranno di Strasburgo e lasciare così il posto al primo dei non eletti Ncd della circoscrizione Nord-Ovest Massimiliano Salini, anch’egli sottoscrittore del manifesto Vote for Family. Chi invece è sicuro di andare in Europa per “correre per la famiglia” è Lorenzo Cesa, segretario dell’Unione di Centro. Confermerà la sua presenza Giovanni La Via, eletto già nel 2009 nelle file del Popolo della Libertà e riconfermato l’altro ieri con il Nuovo Centrodestra.
Passando al centro-sinistra, si registrano le elezioni dei democratici Luigi Morgano per la circoscrizione Nord-Ovest e di Silvia Costa per il Centro. Il primo, socio di Scienza & Vita, aveva ricevuto il sostegno in campagna elettorale dell’onorevole Mario Sberna, già presidente delle Famiglie numerose, che lo aveva definito garante per i “temi educativi, la famiglia e la scuola”. L’altra sottoscrittrice del Pd di Vote for Family, Silvia Costa – che siede in Europarlamento dal 2009 – ha sostenuto in una recente intervista a ZENIT la necessità di favorire politiche per la natalità. Dichiaratasi contro “i matrimoni e le adozioni omosessuali” e contro l’ideologia gender, ha poi confidato di aver ricevuto “numerosi attacchi da sinistra” per non aver votato a favore della Risoluzione Estrela.
Per la Lega Nord l’eletto che ha sottoscritto Vote for Family è Flavio Tosi, che potrebbe però rinunciare a volare per Strasburgo e mantenere l’incarico di sindaco di Verona. In tal caso, lascerebbe l’incarico a Mara Bizzotto o, laddove il capolista Matteo Salvini optasse per l’elezione in circoscrizione Nord-Ovest, a Lorenzo Fontana. Quest’ultimo, pur non avendo sottoscritto il decalogo proposto dalle associazione familiari, ha le idee chiare sui valori della vita e della famiglia, come ha avuto modo di affermare pochi giorni fa a ZENIT.