Il nuovo numero del settimanale diocesano “Gente Veneta” ha pubblicato nei giorni scorsi il testamento spirituale del Patriarca emerito di Venezia, il cardinale Marco Cè, scomparso il 12 maggio scorso nella città lagunare.
Il testamento risale al 21 novembre 2007 e vi sono poi due aggiunte più recenti: una del febbraio 2009 e l’altra dell’ottobre 2013. Nella prima parte – riferisce la Radio Vaticana – il porporato racconta il suo grande amore per Venezia che egli ha considerato come un dono nella sua vita.
“Venezia – scrive – è stata veramente la mia casa e la mia famiglia. Ne ringrazio il Patriarca Angelo, sempre troppo buono e generoso con me; ringrazio i miei Collaboratori, tutti i Confratelli presbiteri, l’amatissimo Seminario, le Autorità, tutta la grande famiglia della Chiesa veneziana e del suo territorio. Ho ringraziato il Signore per il loro amore”.
“Mi affido all’infinita misericordia di Dio – scrive ancora il cardinale – alla intercessione della Santa Madre di Gesù e di San Marco; domando a tutti una preghiera. Dio benedica la mia amatissima Venezia e la sua Chiesa” .
Poi, nella prima aggiunta del febbraio 2009, Cè ricorda il suo collaboratore don Valerio: “Dal Paradiso, dove spero di essere accolto, gli sarò vicino ogni giorno”, afferma. Nell’ ultima postilla dell’ ottobre 2013, il Patriarca emerito di Venezia rivolge un pensiero al suo Successore, mons. Francesco Moraglia, dicendo: “Il Patriarca Angelo è volato a Milano; il Signore ci ha donato il Patriarca Francesco, con me sempre troppo buono.”