Lettura
Inizia il secondo viaggio missionario. L’apostolo Paolo, dopo aver aggregato a sé il discepolo Timoteo, attraversa diverse regioni muovendosi sempre sotto l’azione dello Spirito Santo fino allo storico passaggio in Macedonia (Grecia). Il Vangelo sottolinea che l’amore tra Cristo e la Chiesa porta entrambi ad avere un identico destino: essere rifiutati e perseguitati dal mondo.
Meditazione
La Chiesa è Cristo vivente nella storia. Essa è unita a Cristo come i tralci alla vite, senza di lui non può far nulla; sorge dall’elezione gratuita dell’amore di Dio, è amata e curata dal Signore che, giorno dopo giorno, si china a lavare i piedi dei suoi figli, offrendo loro la sua stessa vita. A lei è fissato lo stesso destino che il mondo ha riservato al suo Signore. Come Gesù fu rifiutato, torturato e ucciso, anche la Chiesa spesso non trova pubblica accoglienza nel mondo. Pur essendo nel mondo, essa non è del mondo, ma è un anticipo di cielo annunciato ed offerto ad ogni uomo che, imbattendosi in essa, scopre d’improvviso la menzogna che lo tiene schiavo. Per sua natura, la Chiesa è una profezia che illumina e scuote, un segno di contraddizione, la verità che illumina e infonde speranza. Essa deve essere per il mondo come una sveglia che suona ad ogni minuto per ricordare l’appuntamento ineludibile che attende ogni uomo. Per questo il Signore invita i suoi discepoli a non amare il mondo («nolite diligere mundum» 1Gv 2,15). Che cosa intende dire con questa proibizione categorica? Si tratta di prendere sul serio l’ammonimento rivolto da san Paolo ai cristiani nella Lettera ai Romani: «Non conformatevi alla mentalità di questo secolo, ma trasformatevi rinnovando la vostra mente, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto» (Rm 12, 2). È un invito a non mondanizzarsi, a non assumere la mentalità del mondo, a combattere l’attaccamento smodato ai beni della terra, a moderare l’amore incontrollato per la propria persona, per le proprie idee, per i propri desideri. I cristiani devono vivere da risorti “cercando le cose di lassù”. Anche Papa Francesco, nel suo recente viaggio ad Assisi, ha ammonito che vi è un pericolo gravissimo per la Chiesa: «Il cristiano non può convivere con lo spirito del mondo. La mondanità che ci porta alla vanità, alla prepotenza, all’orgoglio. E questo è un idolo, non è Dio».
Preghiera
I tuoi santi misteri, Signore Gesù, ci comunichino un fervore divino, affinché, avendo compreso la soavità del tuo cuore dolcissimo, impariamo a disprezzare le cose della terra e ad amare le cose del cielo (Postcommunio della Messa del Sacro Cuore).
Agire
Accetterò in piena tranquillità le offese ingiuste o i sarcasmi della gente continuando a dimostrare a tutti amore e benevolenza con umiltà e pazienza.
Meditazione del giorno a cura di monsignorVito Angiuli, vescovo di Ugento – Santa Maria di Leuca, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it