Maria Ausiliatrice: una madre da non dimenticare mai

Maria è Auxilium Christianorum, come ricorda la ricorrenza liturgica di oggi, 24 maggio

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Il 24 di Maggio è la ricorrenza liturgica della Beata Vergine Maria Ausiliatrice, invocata nelle litanie lauretane con il titolo di Auxilium Christianorum, aiuto dei cristiani. L’origine di questo titolo è stato attribuito a papa Pio V e ai reduci vittoriosi della celebre battaglia di Lepanto (1571), i quali al loro rientro decisero di recarsi a Loreto per ringranziare la Madonna di aver fermato l’avanzata turca. Questi uomini hanno attribuito la vittoria non alle loro forze, non alle loro strategie navali, non alle scelte dei loro strateghi militari, bensì all’intervento provvido della Madonna.

Il culto a Maria Ausiliatrice ebbe un forte impulso nei primi dell’Ottocento, quando Papa Pio VII, il 24 maggio del 1815, istituì questa festa per ringraziare Maria per la sua liberazione dalla quinquennale prigionia napoleonica. A metà dell’Ottocento, San Giovanni Bosco pose tutta la sua vita sotto la protezione di Maria Ausiliatrice, rendendo il suo apostolato fecondo di tantissime grazie spirituali.

Questa festività rimane nel calendario liturgico ancora oggi e costituisce un sostegno e una speranza nelle difficoltà che affliggono la società odierna. L’avanzata dell’imperialismo delle teorie dei gender, la corsa ossessiva all’eugenetica, la distruzione della famiglia tradizionale, il totalitarismo dei mercati finanziari, le tante guerre sparse per tutto il mondo, sono motivazioni che spingono a chiedere un aiuto a Colei che è Madre di tutte le grazie.

Maria è beata perchè ha creduto nell’adempimento delle parole del Signore (Lc 1, 45). Il suo credere all’annunzio dell’Angelo ha reso Maria Madre di Dio, ed il suo rimanere ai piedi della Croce gli ha procurato il dono della maternità di tutta la Chiesa. Questi titoli di Maria rimangono per sempre, perchè Ella è stata assunta in cielo, siede alla destra del suo Figlio, ed è Regina per l’eternità.

Davanti ad una difficoltà domandiamoci a chi ci rivolgiamo per chiedere un aiuto. La cultura del fare, che si è diffusa nei nostri tempi, ci ha portato ad avere troppo affidamento nei nostri mezzi, e ci spinge a cercare compromessi con i potenti. Questi atteggiamenti individualistici e opportunistici ci fanno dimenticare di Colei che vede faccia a faccia suo Figlio, e come avvocata nostra intercede a favore dei più deboli.

Maria è nostra madre, e come tutte le madri ha sempre uno sguardo di amore verso i suoi figli. Una madre ama il suo figlio e non aspetta una sua richiesta di aiuto per intervenire a suo favore quando la situazione lo richiede. Una madre guarda la vita del figlio e quando lo vede in difficoltà lo aiuta e lo consiglia con una premura che solo Lei è capace di dare.

Per questo il rapporto personale con Maria è l’ago della bilancia della vita cristiana. Quando il nostro rapporto con Maria è sincero e assiduo, quando gli confidiamo tutte le nostre ansie e le nostre preoccupazioni, allora la nostra fede può considerarsi viva, perchè riconosciamo vivo e operante il Signore Gesù Cristo morto e risorto, che ha donato a Maria la primizia dell’assunzione in cielo.

L’altro elemento vitale della nostra fede è quello di avere l’umilità di attribuire a Maria la grazia ricevuta. Molte volte siamo vittime dall’egoismo spirituale, quella malattia dell’anima che ricorda i doni della grazia ricevuta, ma dimentica con troppo facilità la mediatrice di quel dono. Passa molto facilmente dalla mente la disperazione in cui ci trovavamo prima di avere ricevuto quel dono inaspettato; una volta ricevuto quello che abbiamo chiesto a Maria, si attribuisce quel successo ai propri meriti e alle proprie capacità. Questa tentazione della dimenticanza mina alle fondamenta la speranza cristiana, perchè sostituisce l’origine del dono dal Dio all’io, dall’intercessione di Maria ai soli sforzi personali. Questo non significa che si deve annullare il proprio impegno, che è giusto mantenere con assiduità e costanza.  Il proprio agire deve essere accompagnato dalla consapevolezza che ogni ispirazione di tutto ciò che è vero, buono e giusto viene da Dio per mezzo dell’intercessione di Maria.

Maria è Madre, e ogni Madre conosce le debolezze dei suoi figli e li continua sempre a sostenere. Proprio per questo la devozione mariana non è un culto esteriore, ma è un dialogo interiore verso Colei, che in quanto madre, rimane sempre vicino a noi in maniera discreta e amorevole. Maria è sempre presente, e la sua più grande opera è quella di indicarci suo Figlio. Per questo la sua protezione e il suo aiuto è di guidarci verso  la volontà del suo Figlio. Maria opera sempre in comunione con il Figlio: Ella è legata a Gesù da un amore materno con un vincolo carnale e spirituale.

La carne del suo Figlio è quella di ogni essere umano. Lo Spirito Santo in Maria diventa spirito di pace, di consolazione, di speranza, e di misericordia verso ogni creatura umana. Per questo lo spirito di adozione che accomuna ogni cristiano a Maria, porta ogni fedele a implorare l’aiuto della Madre non solo nelle situazioni straordinarie della vita, ma soprattutto in quelle ordinarie. L’ordinarietà dell’invocazione di aiuto a Maria è il salto decisivo verso l’autenticità della fede cristiana. È naturale rivolgere gli occhi al cielo davanti ad una malattia, davanti alla morte di una persona cara, davanti alla perdita del posto di lavoro. Maria, con questa festa di oggi, sembra volerci dire di non ricorrere a Lei solo nelle situazioni straordinarie. Maria vuole essere sempre la nostra Madre, vuole essere di aiuto anche negli avvenimenti che ai nostri occhi appaiono insignificanti

Quello che sta più a cuore a Maria è di indirizzare ogni essere umano verso il Regno di Dio, affinchè ogni suo figlio possa vivere per sempre con Lei nella casa di Dio. Per questo Maria desidera donarci ogni grazia per giungere alla piena maturità della vita cristiana. Domandare di accrescere la nostra fede, chiedere di riconoscere nell’emarginato e nel povero la carne del suo Figlio, supplicare la grazia di essere solidali con i poveri e i sofferenti, implorare il suo aiuto affinchè possiamo dedicare tempo ed energie per diffondere la Parola di Dio, desiderare il dono di diventare autentici testimoni di vita evangelica, sono tutti doni che Maria vuole donare con il cuore di Madre.

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Osvaldo Rinaldi

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