Due giorni fa, Mario mi ha spinto a ripetere un’operazione fotografica ben riuscita in passato. L’ho ringraziato, ma gli ho rilanciato la proposta visto che a lui, sul posto, sarebbe risultata più semplice e meno dispendiosa.
La risposta, immediata, come del resto ogni volta che gli suggerisco qualcosa da fare, è stata: “Ma io non ce la faccio”, non ho competenza, non conosco lo sviluppo della foto, né so definirne i colori. E, come sempre, si è bloccato nella sua incapacità.
Allora gli ho descritto in tutti i particolari il cammino che io percorro nel compiere la stessa operazione: vado da un fotografo esperto; gli espongo il mio progetto; mi ringrazia per l’originalità del lavoro; mi fa partecipe di ciò che lui può fare, addirittura mi dice i nomi dei suoi collaboratori, dandomi anche i tempi per la conclusione del lavoro…
Una lezione efficace per me e per Mario: Non c’è proprio nessun motivo, mai, che giustifichi il sentirsi bloccare per la propria incapacità: c’è sempre chi, accanto a noi, ha la competenza e la capacità di collaborare e portare a termine tutte le iniziative in cui non siamo competenti.
Mario sa che, se vuole mangiare il pane, lo aspetta il panificio; se ha bisogno di scarpe c’è il calzolaio… Non ho mai visto un bambino bloccato; è sempre capace di tutto e tutto risolve correndo dalla mamma.
Sembra insegnarmi che in Dio, sempre “io ce la faccio”.
Ciao da p. Andrea
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