Prosegue la terroristica semina di morte e distruzione da parte di Boko Haram in Nigeria. Ieri, l’esplosione di un’autobomba a Jos, Stato centrale del Paese, ha provocato oltre 100 morti. Oggi, nello Stato di Plateau, sempre nella zona centrale della Nigeria, due nuovi attacchi del gruppo fondamentalista hanno ucciso almeno 30 persone.

“Questi attentati hanno rigettato la popolazione di Jos nella paura e nel sospetto reciproco” dice all’agenzia Fides mons. Ignatius Ayau Kaigama, Arcivescovo di Jos. “Prima delle esplosioni si stavano superando le divisioni etniche e religiose tra le diverse componenti della nostra società”, prosegue.

“Due settimane fa - ricorda il presule all’agenzia Misna - avevamo lanciato una raccolta fondi per costruire una nuova cattedrale, dedicata alla Divina Misericordia. Alla cerimonia hanno partecipato non solo cristiani, ma anche tanti musulmani, che hanno perfino offerto donazioni”. Questi nuovi attentati rischiano però di infrangere quel “clima di fiducia”.

Eppure, che nuovi attentati di Boko Haram fossero nell’aria l’avevano percepito in tanti, in Nigeria. “Tempo fa eravamo stati avvertiti che Boko Haram avrebbe potuto colpire le istituzioni di Jos - afferma il vescovo - Il quotidiano The Punch aveva pubblicato articoli nei quali sosteneva che nel mirino c’era anche la nostra scuola cattolica”.

Del resto, prosegue, “Boko Haram vuole creare il caos, il disastro nazionale. È l’unico modo che ha per attrarre l’attenzione”.