Domani, martedì 20 maggio, alle 18, nell’Aula Magna della Lumsa a Roma(Borgo Sant’Angelo 13), avrà luogo la presentazione del volume del cardinaleAngelo Scola “Il mistero nuziale. Uomo-donna, matrimonio-famiglia”(Marcianum Press, 2014).
Oltre all’Arcivescovo interverranno Giuseppe Dalla Torre(Magnifico Rettore della Lumsa), Francesco D’Agostino(Ordinario di Filosofia del diritto presso l’Università di Roma Tor Vergata e Presidente dell’Unione Giuristi Cattolici Italiani) e Laura Palazzani(Ordinario di Filosofia del diritto presso la Lumsa e Vicepresidente del Comitato Nazionale per la Bioetica). Modererà l’incontro Gian Guido Vecchi, vaticanista del Corriere della sera.
La nuova edizione de “Il mistero nuziale”, la prima in volume unico, si suddivide in quattro parti. La prima sezione (Il Fondamento biblico. A partire della Mulieris dignitatem) propone un’interpretazione del magistero di Giovanni Paolo II sulla “Lettera apostolica Mulieris dignitatem, oltre allo studio del significato dell’unione «uomo-donna» e del nesso tra l’Imago Dei e la sessualità umana. Nella seconda parte (Il mistero nuziale. Una prospettiva teologica) l’autore traccia una prospettiva teologica del problema, mentre nella terza sezione (Mistero nuziale e mutamenti culturali. Compiti del Matrimonio-Famiglia) entra nel vivo delle provocazioni sollevate dalla cultura contemporanea: crisi della libertà, bioetica, educazione, comunione di generazioni. La quarta parte (Il mistero nuziale: Matrimonio-Famiglia alla luce dei misteri cristiani) descrive il matrimonio e la famiglia a partire dall’esperienza e dalla riflessione cristiana.
«Quella che stiamo vivendo – osserva il rettore Giuseppe Dalla Torre – potrebbe definirsi “l’età del disorientamento”: in ogni campo vengono meno i tradizionali punti di riferimento, i concetti e le categorie acquisite, i principi che parevano, in quanto tali, immutabili ed intramontabili. In particolare si è venuta determinando “una sorta di confusione delle lingue”, per cui, dietro l’apparenza di un comune modo di esprimerci, sempre più spesso non riusciamo più a comprenderci. Si tratta di un fenomeno di portata generale – conclude il Rettore – che, in quanto tale, non poteva non toccare l’ “alfabeto elementare” della esperienza umana: uomo, donna, matrimonio, famiglia».
Il testo del cardinale Scola è proprio una riflessione sui fondamenti, cominciando da quelli naturali, per tornare ad un “linguaggio comune”, che aderendo all’essenza dell’umano, possa favorire il bene individuale e comune. Un percorso lungo le ragioni del “bell’amore”, che sostiene il desiderio e il cammino di ogni uomo e di ogni donna. Una proposta lontana dai luoghi comuni sull’insegnamento della Chiesa nelle materie della sessualità, del matrimonio e della famiglia.