“Signore, non ti chiediamo perché ce l’hai tolto, Ti ringraziamo perché ce l’hai donato”. Questa preghiera ripetuta in occasione dei funerali è ritornata viva nei pensieri di un numerosissimo pubblico che ha partecipato presso il Teatro ABC di Catania alla presentazione del volume Vita di Don Giussani (Rizzoli) di Alberto Savorana.
Le immagini di Don Luigi Giussani, fondatore di Comunione e Liberazione, educatore modello e maestro di vita, proiettate sullo schermo, come un’antologia dell’esperienza biografica, raccontano incontri, convegni, discorsi, eventi e i tanti Meeting di Rimini e, nel ricordo, hanno rinnovato tra i presenti la forza dell’incontro con il suo sguardo profondo e penetrante che comunica e trascina.
La musica che ha introdotto la presentazione ha favorito un clima di concentrazione e di riflessione che reso possibile un nuovo “incontro” e un nuovo “solco”.
Le testimonianze, le parole vive di Don Giussani, che si leggono nel prezioso volume di Alberto Savorana, che per vent’anni gli è stato vicino, giungono dirette al lettore ed in ogni suo gesto, atteggiamento e messaggio traspare la profonda convinzione della sua fede e del suo amore per Cristo.
Luigi Giussani, nato a Desio il 15 ottobre 1922, cresciuto in un ambiente sano educato all’arte della musica e al gusto della bellezza, sin da giovane ha sempre cercato di scoprire il perché delle cose ed il mistero della vita.
Il racconto della sua conversione alla verità, che egli stesso definirà “il bel giorno”, si concretizzò in un’aula scolastica, all’età di quindici anni, nel seminario di Venegono, in primo liceo, quando il professore lesse il prologo del Vangelo di San Giovanni: “In principio era il Verbo, il Verbo era presso Dio, il Verbo era Dio”.
Quelle parole le aveva sentite tante volte servendo la Messa, perché nel rito antico venivano lette dopo l’Ite Missa est, ma in quel momento e in un’aula scolastica divennero un raggio di luce nella mente e nel cuore di Luigi, il quale per un’intera estate aveva letto tutto Leopardi, cercando di capire e scoprire il mistero della vita, “al di là della siepe”.
Solo in Cristo riesce a trovare la risposta alle sue ansiose ricerche di verità e d’infinito e questa gioia e certezza comincia a diffonderla tra i suoi compagni di seminario e quindi agli studenti che incontrerà nel suo cammino.
Comincia così la sua storia d’amore che gli consente di rendere il Cristo presente e vicino alla realtà di oggi e di comprendere il senso del mondo, diffondendo tra i giovani il prezioso dono ricevuto.
Il rapporto di relazione e quasi di “fisicità” che è riuscito ad instaurare col Cristo, come ha evidenziato nell’appassionata testimonianza Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione con il Sud, lo rendeva credibile ai giovani, mentre li trasportava in una dimensione spirituale, che nel tempo ha segnato la storia di tanti di loro.
La sua spiritualità mistica, ma ricca di suggestioni che esaltano la bellezza, l’armonia, la musica, la poesia, traspare nelle parole, anche semplici, che comunicano la certezza della sua fede e tutti percepiscono che Egli crede veramente alle cose che dice e, quindi, da testimone, diventa egli stesso un segno credibile di verità.
Alla base del suo pensiero sta la concezione della fede e dell’esperienza cristiana come incontro con Cristo attraverso la Chiesa cattolica. Per don Giussani, la fede consiste nel «riconoscere una Presenza», e si trasforma un una “esperienza ragionevole”, capace di illuminare ogni spazio della vita individuale: i rapporti umani, l’esperienza lavorativa, la vita sociale e politica.
La vera libertà dell’uomo è nella possibilità di risolvere il proprio desiderio d’infinito nell’incontro con Cristo.
L’incontro di conversione lo rende apostolo, maestro e guida per le giovani generazioni e proprio sulla cattedra del Liceo Berchet di Milano, diventa prima fondatore di “Gioventù studentesca”, già pensata da Luigi Gedda nell’ambito dell’Azione Cattolica, poi “Padre degli studenti”, ai quali non trasmette risposte preconfezionate, ma insegna un metodo, li accompagna e li guida nella ricerca e nella scoperta della verità.
I tre nodi intrecciati della sua esperienza esistenziale: la personalità, il rapporto con Cristo e il legame tra fede e ragione, accompagnano il cammino di una storia, che segue gli eventi della trasformazione sociale e culturale del Paese negli ultimi sessant’anni.
Quanti hanno avuto la fortuna di incontrarlo sono stati conquistati dal suo sguardo e rapiti dalle sue parole convincenti, che penetrano nel cuore come un miele tonificante, che porta anche nutrimento allo spirito.
La parola di Don Giussani, i suoi scritti, i suoi messaggi sono tutti permeati e quasi “impastati” di passione educativa avendo egli messo in evidenza, già dal 1951 la grave emergenza e il correlato “rischio educativo”.
Oggi l’emergenza educativa che Don Giussani aveva visto sorgere, rende evidente le catastrofiche conseguenze di un diffuso disagio e di un grande vuoto che riesce difficile colmare.
La proiezione del pensiero verso l’Alto, il Mistero, l’Infinito, la vera Bellezza, l’hanno reso Maestro e modello di “educatore” e tale lo confermano, nel capitolo VII del volume, le innumerevoli testimonianze di studenti, docenti, sacerdoti, suore, che hanno avuto la fortuna di seguire le sue “tracce”, restando sempre fedeli alla Chiesa e al Papa.
Con particolare commozione, il pubblico ha seguito la proiezione del filmato che ripropone l’incontro ufficiale di CL in piazza San Pietro con l’allora Sommo Pontefice, San Giovanni Paolo II, quando Don Giussani gli parla in ginocchio ed il Papa s’inchina e lo bacia in fronte.
Il sofferente calvario che ha accompagnato gli ultimi anni della sua vita a causa del morbo di Parkinson, ha provato e purificato come l’oro nel crogiuolo, l’anima sacerdotale del Fondatore e le parole del cardinale Joseph Ratzinger, oggi Papa emerito, al suo funerale, celebrato nel duomo di Milano il 24 febbraio 2005, rendono testimonianza alla verità e collocano Don Giussani nell’albo d’oro degli Educatori dei nostri giorni. Dal 13 aprile 2012 è Servo di Dio e prossimo alla Beatificazione.
«Lo Spirito Santo – dice il cardinale Ratzinger – ha suscitato nella Chiesa, attraverso di lui, il Movimento Comunione e Liberazione, che testimoniasse la bellezza di essere cristiani in un’epoca in cui andava diffondendosi l’opinione che il cristianesimo fosse qualcosa di faticoso e di opprimente da vivere. Don Giussani s’impegnò allora a ridestare nei giovani l’amore verso Cristo “Via, Verità e Vita”, ripetendo che solo Lui è la strada verso la realizzazione dei desideri più profondi del cuore dell’uomo, e che Cristo non ci salva a dispetto della nostra umanità, ma attraverso di essa».
La presentazione del volume, coordinata da Massimo Palumbo, di Comunione e Liberazione di Catania, si è conclusa con il saluto e messaggio dell’Arcivescovo, monsignor Salvatore Gristina, il quale ha ribadito che “se dai frutti si conosce l’albero, i buoni frutti che CL ha prodotto nella Chiesa sono la testimonianza di un albero ben radicato in Cristo”. Il prezioso ministero di Don Ciccio Venturino, il quale ha animato e guidato il Movimento di CL di Catania, fedele incarnazione del ministero di don Giussani, ne perpetua lo zelo apostolico e missionario.