L’americano Redy, amico da sempre, viveva un periodo nero. Passando per Roma, dove mi trovavo, mi viene a cercare. Mentre mi parla presentandomi il lato più oscuro della sua vita, la sua immagine, così splendida nel sorriso, la vedo talmente distorta da non riconoscerlo quasi più.
In quel momento di disperazione gli arriva uno squillo, peraltro il motivetto è una musichetta allegra. Lo invito a rispondere. Mentre estrae dalla tasca il telefonino che apre davanti a me …mi mostra il display: è l’immagine meravigliosa di sua moglie.
Lo lascio rispondere e poi gli chiedo perché ha fermato nel telefonino quel volto splendido: “Per poterla guardare spesso e l’ho fissata – precisa – nel momento in cui mi incantava con il sorriso di chi è innamorata ed è sicura dell’amore dell’altro.
Mi sembra, caro Redy, che tu usi la tecnica di Dio, mi pare che tu abbia gli stessi gusti del Creatore che quando – dall’eternità – ha pensato a me, a te, ha fissato lo spettacolo meraviglioso prima nel suo cuore e poi dentro di me, di te…ha fissato nel suo “display” per averla sempre davanti, l’immagine più splendida, proprio quel volto di chi gli è innamorato e che lo innamora d’un amore immenso: Gesù.
Allora, caro Redy, tu non sei quel mostricciattolo che pensi di essere e mi stai descrivendo, ma sappi che in te Dio contempla Uno innamorato di Lui e di cui non può non essere innamorato.</p>
Ciao da p. Andrea
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