Papa Francesco ha ricevuto ieri mattina in un’udienza privata i familiari di Osvaldo Payà, il dissidente cubano morto in un incidente automobilistico nel 2012. L’incontro si è tenuto ieri tra le 9.22 e le 9.45 nella residenza del Santo Padre, nella Casa Santa Marta.
All’udienza hanno preso parte Ofelia Acevedo, vedova di Payà, e i suoi figli, Oswaldo J. Payà, Rosa Maria Payà e Reynaldo Payà. Secondo quanto riferito da una nota pubblicata sulla pagina web del Movimiento Cristiano Liberaciòn, i temi trattati con il Santo Padre sono stati la morte di Oswaldo Payà e Harold Cepero, la repressione governativa contro i membri dell’opposizione democratica, la realtà dei cubani e la proposta di plebiscito, e la situazione della Chiesa a Cuba.
Al tempo stesso il Movimiento Cristiano Liberaciòn e la famiglia Payà “ringraziano profondamente il Santo Padre e la Santa Sede per la grazia concessa e per la comprensione ricevuta”.
Il Movimiento Cristiano Liberaciòn (MCL) fu fondato l’8 settembre 1988. Guidato da Oswaldo Payà, tra i suoi membri e simpatizzanti vi sono valorosi attivisti dei diritti umani di ogni angolo e territorio dell’isola cubana. La visione del movimento – spiegano sul web – è quella di un cambiamento pacifico e democratico e di rispetto della dignità umana.
Oswaldo Payà Sardiñas è stato un attivista cubano, leader dell’opposizione politica al governo dell’Avana. È stato anche il fondatore e il coordinatore del Progetto Varela. Il 22 luglio 2012, Oswaldo morì in un incidente d’auto. Nello stesso incidente morì anche l’oppositore Harlod Cepero.